Come un anno fa, la stagione del ciclismo professionistico 2025 sta andando in archivio nel segno del dominio incontrastato di Tadej Pogačar. Il fenomeno sloveno ha fatto man bassa di vittorie e record, strabiliando tutti per il livello delle sue prestazioni. Dopo essere arrivato già ai vertici tra il 2019 e il 2023, il campione della UAE ha fatto un ulteriore ed enorme salto di qualità dalla scorsa stagione, in cui ha iniziato ad essere seguito da un nuovo preparatore, Javier Sola. Grazie alle novità introdotte nei suoi allenamenti, Pogačar ha alzato l'asticella a livelli impensabili, rendendo improponibile il confronto con gli avversari in gran parte delle corse.

In due stagioni, lo sloveno ha vinto 45 corse, tutti e tre i grandi giri a cui ha partecipato, due mondiali e cinque classiche monumento. A rendere più incredibile questo dominio è il modo in cui Pogačar riesce quasi sempre a vincere, inscenando lunghe fughe solitarie e arrivando al traguardo fresco e rilassato. Parlando a Sporza, il preparatore belga Paul Van den Bosch ha analizzato le prestazioni del campione sloveno, spiegando che il suo segreto è la capacità di completare ogni allenamento ad alta intensità, al contrario di tutti gli altri corridori.

'Molti ciclisti si allenano con lui solo una volta'

Paul Van den Bosch è un quotato ed esperto preparatore belga, che ha seguito tra gli altri anche Tim Wellens.

Van den Bosch si è detto meravigliato dalla continuità delle prestazioni del campione del mondo. "L'ho guardato con crescente stupore, è una cosa che non avevo mai visto prima" ha commentato il preparatore belga, spiegando che al contrario di altri campioni, come Vingegaard o Van der Poel, Pogačar non ha mai dato segni di flessione e non si è mai concesso lunghi periodi di pausa in questi due anni.

Van den Bosch ha spiegato che, oltre ad un talento naturale del tutto eccezionale, nel ciclismo di vertice di oggi serve una determinazione fuori dal comune. "Oggi la prestazione di un ciclista è determinata dalla sua resilienza. Quanto duramente ci si può allenare senza crollare? Lavoro in questo settore da anni e ho assistito a un'evoluzione che richiede molto più allenamento rispetto a prima.

Oggigiorno tutti i ciclisti passano molto tempo in bici, ma chi riesce ad andare più veloce? Questa è la domanda. E ho sentito dire che Pogačar è un'eccezione in questo senso" ha commentato il preparatore belga.

Van den Bosch ha fatto alcune stime partendo dalle dichiarazioni dello stesso Pogačar, che qualche tempo fa rivelò di allenarsi in Zona 2 esprimendo 320 - 340 watt. "Per lui sono circa cinque watt al chilo. Per la maggior parte dei corridori è già un allenamento impegnativo. Lui può continuare così per sei ore di fila...Pogačar è in grado di completare quasi ogni sessione di allenamento ad alta intensità. Gli altri corridori lo fanno a blocchi, con giornate in cui rallentano. Quando fa una sessione di allenamento di resistenza relativamente facile, sviluppa una potenza molto più elevata rispetto agli altri.

Ecco perché molti ciclisti si allenano con lui solo una volta" ha commentato il preparatore.

'In Pogačar si vede costantemente la fame di prestazioni'

Con questi dati, Van den Bosch ha così ricostruito quello che avviene in corsa. "Se è ancora in un gruppo di trenta corridori alla Strade Bianche, ad esempio, spesso pedala al ritmo di allenamento. Gli altri sono già a un'intensità molto più alta a quel punto. Allora scatena i suoi cavalli e se ne va" ha dichiarato Van den Bosch, spiegando come sia possibile per il campione del mondo sostenere questi lunghi assoli senza apparente sforzo.

"Quando pedala ancora in zona 2 durante una gara, brucia principalmente grassi. Il suo corpo è abituato a questo, quindi, a differenza di molti altri, riesce a conservare meglio gli zuccheri per il finale.

E questo gli permette di pedalare a tutto gas per due ore alla fine" ha spiegato Van den Bosch.

Il preparatore ha però messo in guardia chi ritiene che il livello raggiunto da Pogačar sia dovuto semplicemente ad un talento unico.

"Si può andare veloci, ma bisogna anche essere in grado di dare il massimo ogni volta. Anche in allenamento. Pogačar raggiunge la sua costanza non solo grazie al talento, ma anche alla sua resilienza mentale. Deve cambiare continuamente marcia. In Pogačar si vede costantemente quella fame di prestazioni. È sempre sulla linea di partenza per vincere. Va ovunque, come diciamo noi, a blocco" ha dichiarato Paul Van den Bosch.