In occasione della sua partecipazione al Festival dello Sport a Trento, l'ex campione di ciclismo Francesco Moser ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Trentino, sul futuro del ciclismo, sui campioni attuali ma è anche tornato sul suo record ancora imbattuto di 273 successi.

Per Moser: 'Nel ciclismo non c’è un sistema di spettacolo intorno alle gare'

Alla domanda del giornalista Matteo Sorio per il Corriere del Trentino su quale sarebbe la prima mossa che farebbe come presidente UCI, Moser lascia spiazzato interlocutore e lettori: "Creerei un ciclismo con spettatori che pagano.

In altri sport come tennis vendono già i ticket per le partite del 2026, oppure come nel calcio".

Questa affermazione è ancora confermata successivamente e sarà destinata a far discutere appassionati e addetti ai lavori, poiché da anni si cerca una cura per un ciclismo (soprattutto quello italiano) in difficoltà economiche, va ricordato che manca una squadra World Tour italiana e i giovanissimi sembrano lontani da questo sport e infine aggiunge che "manca un sistema spettacolo, intorno alle gare".

Moser ha anche commentato le variazioni attuali nel ciclismo professionistico, come la tecnica avanzata, l’uso della radiolina e il fatto che la differenza tra i corridori è sempre più sottile. "Ai miei tempi, un corridore andava in fuga anche se sapeva che non avrebbe vinto.

Oggi è tutto più tecnico e calibrato", ha detto ricordando con nostalgia il suo primo Tour de France, caratterizzato dall’entusiasmo e l'arrivo ai Campi Elisi.

Sul suo record dei 273 successi ha sottolineato: "Non sarà facile batterlo perchè sono cambiate tante cose. Non vedo corridori che possano arrivare a quei numeri, il ciclismo e anche il calendario gare sono cambiati.

Sul ciclismo italiano: 'Pellizzari è la speranza per le corse a tappe'

Sull’attuale panorama, Francesco Moser ha espresso apprezzamenti per Giulio Ciccone che riportato l'Italia nella top 10 del ranking UCI, ma non tralasciando qualche frecciatina: "Ciccone è sempre lì lì per esplodere però poi sparisce", mentre invece si aspetta un grande futuro dal giovane Giulio Pellizzari: "Una speranza per le corse a tappe".

Per rilanciare il ciclismo tra i più giovani Moser non ha dubbi: "Con circuiti per allenarsi in sicurezza. I bambini vanno messi in bici presto, ma devono andare in zona industriale la sera perché solo lì non ci sono macchine" ed è per questo motivo che secondo l'ex campione le famiglie scelgono ambienti più sicuri e al chiuso come le palestre o un campo da tennis ma evitano di far uscire i figli per strada, rischiando incidenti con conseguenze gravi.