Si è tanto parlato dei tagli Irpef in busta paga promessi da Matteo Renzi (e anche dei probabili ritardi).

Il problema è che gli 80,00 euro medi mensili di aumento in busta paga previsti per i ceti medio-bassi serviranno solo a recuperare le uscite causate dall'aumento che l'Irpef subirà da un altro lato.

Se il bonus previsto arriva a maggio, a partire da marzo la busta pagaè oggetto di una mini stangata. Molti amministratori locali hanno rivisto le aliquote delle addizionali Irpef, per cui secondo quanto calcolato dalla Uil, questi ritocchi costeranno ai lavoratori dipendenti e ai pensionati italiani circa 97,00 euro in più.

In percentuale corrisponde ad un aumento medio del 29,3% rispetto al mese di marzo 2013, e la città che pagherà di più sarà Roma.

Irpef 2014: aumenti e conseguenze

Secondo le indagini del sindacato, per un reddito di 23.000 euro, l'Irpef regionale di marzo peserà per 59,00 euro (contro i 49,00 euro del 2014). Per quanto riguarda l'Irpef comunale, peserà 38,00 euro (contro i 26,00 del 2013).

Come conseguenza a lungo termine, alla fine dell'anno l'Irpef locale, nel complesso, peserà sui contribuenti 564,00 euro, con un aumento medio annuo del 12,1% rispetto allo scorso anno.

E se per i lavoratori che usufruiranno del bonus in busta paga si tratta solo di rinunciare all'aumento tanto agognato prima ancora di averlo visto, per i pensionati si tratta di percepire un reddito inferiore. Un'altra stangata sulla classe sociale più debole.

Ma forse avremmo dovuto aspettarcelo... In Italia, da qualche anno a questa parte, va sempre così.