Tra circa 20 giorni scadranno i termini di tempo a disposizione dei contribuenti di tutta Italia per versare gli acconti Imu e Tasi 2015. Quello in arrivo a giugno è solo il 'primo appuntamento' dell'anno fiscale sulla casa cui ne seguirà un altro a dicembre, quando i contribuenti dovranno saldare entrambe le imposte. Tanto per intendersi, entro il 16 giugno andrà versato solo il 50% dell'imposta, l'altro 50% andrà a versato a titolo di saldo finale entro e non oltre il 16 di dicembre. Come di consueto, i ritardatari fruiranno di piccoli sconti su penali e more qualora provvedano nell'immediato ad effettuare il versamento dovuto.

Per tutti ci sarà inoltre la possibilità del ravvedimento operoso.

News acconto Imu e Tasi 2015: calcolo, regole seconda casa e procedure aggiornate, il quadro completo

Nell'analizzare i capitoli connessi all'acconto Imu e Tasi 2015 partiamo dal calcolo Imu con un esempio concreto. Supponiamo si risulti proprietari di una casa con rendita catastale (il parametro fondamentale) pari a 600 euro ubicata in un Comune in cui è stata stabilita l'aliquota massima al 10,6 per mille. Non si dovrà far altro che moltiplicare la rendita catastale per 1,05 con il risultato che andrà a sua volta moltiplicato per 160, il coefficiente per le abitazioni. A questo punto avremo la nostra base imponibile (100.800 euro), applicandovi l'aliquota già menzionata in apertura si avrà un Imu di 1068 euro circa. Per quanto concerne la seconda casa è bene precisare che l'acconto Imu 2015 è dovuto su negozi, studi, uffici, laboratori e aree fabbricabili. Dal computo complessivo vengono esclusi soltanto i terreni agricoli situati in quelle cittadine che la classifica Istat etichetta come 'interamente montane'. Passando alla Tasi 2015, questa prima rata va versata facendo riferimento alle aliquote computate per il 2014. Se rispetto allo stesso 2014 non sono intervenute variazioni di alcun tipo e la rendita catastale non è cambiata basterà sommare i versamenti effettuati nel 2014 e dividere per due. I Comuni potranno deliberare nuove aliquote entro il 28 ottobre prossimo con i contribuenti chiamati a quel punto ad aggiornare i conteggi in vista del versamento di giugno. Per lo Stato è dunque tempo di passare alla cassa. Imu e Tasi 2015 da sole consentiranno di incamerare risorse per 12,4 miliardi di euro, con il grande giorno come già detto fissato al 16 giugno. Di certo un buon bottino che rischia però di arrivare in un momento amaro. Solo sette giorni dopo infatti, esattamente il 23 giugno, la Consulta dovrà decidere se il blocco dei contratti per i lavoratori statali operativo dal 2010 possa ritenersi o meno costituzionale. In caso di no, il conto per lo Stato sarebbe di circa 18 miliardi di euro.