I contribuenti di tutta Italia si preparano a versare Imu e Tasi 2015 entro la data del 16 giugno: il pagamento interesserà oltre 63 milioni di immobili senza considerare i terreni su cui, come ricorda la guida online pubblicata da Il Sole 24 Ore, in certi casi bisognerà far fronte ad un doppio pagamento di Imu e Tasi. In linea di massimo, a metà giugno sarà sufficiente versare metà di quanto pagato nel 2014, il tutto a meno che il Comune di residenza non abbia già trasmesso le nuove delibere. E' proprio il capitolo connesso alle nuove aliquote Imu e Tasi 2015 a tenere banco in queste ore: secondo quanto sottolineato da Confedilizia, sino a questo momento il MEF ha ricevuto i nuovi parametri da circa 1230 amministrazioni per la Tasi e 1214 per l'Imu, evidentemente una piccola parte dei circa 8mila Comuni presenti in Italia.



Delibere e Aliquote Imu e Tasi 2015, nuovi parametri in 2400 Comuni: si paga entro il 16 giugno, attenzione all'esenzione sui terreni montani

L'elenco dei Comuni che hanno già trasmesso le nuove aliquote Tasi e Imu 2015 è disponibile sul portale online del MEF, laddove è possibile reperire anche delle pratiche FAQ. Tra le situazioni maggiormente degne di nota il caso del pagamento dell'Imu sui terreni agricoli: come noto, è stata introdotta un'esenzione per i terreni montani con la configurazione di una detrazione da 200 euro. Sono proprio le FAQ del MEF a rendere noto che i 200 euro sono unitari e che in presenza di più proprietari con diritto alla detrazione quest'ultima va suddivisa in quote proporzionali. In apertura si faceva cenno alle nuove aliquote, che vigeranno solo e soltanto in quei Comuni che non solo hanno provveduto a ratificare le delibere ma che hanno anche trasmesso la cosa al Ministero. Per il momento, come già ricordato, circa 2400 amministrazioni. In riferimento a quest'ultime dunque i giochi sono fatti: a dicembre si dovrà pagare la seconda metà tenendo ovviamente a mente i nuovi parametri. Discorso diverso per chi non delibera nulla prima del 16 giugno: in quel caso la nuova deadline per stilare nuove aliquote è fissata ad ottobre con l'effettiva validità che scatterà dunque a partire dal saldo di dicembre.



Giusto per intendersi, la Cgia ha calcolato che i contribuenti verseranno circa 2,3 miliardi di euro di Tasi 2015 già a giugno, di cui la metà sulla prima casa. Il punto però è un altro: rispetto all'anno scorso la legge autorizza i Comuni ad inviare direttamente a casa dei contribuenti i modelli precompilati per il versamento della stessa tassa sui servizi indivisibili, cosa che in moltissime amministrazioni ovviamente non è stata fatta. 'Nella maggior parte dei casi - ha dichiarato all'ANSA il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - anche quest'anno i proprietari di prima casa sono stati abbandonati a loro stessi'. Al danno di un importo comunque salato che rischia di crescere di anno in anno i cittadini sono dunque chiamati ad aggiungere la beffa di non poter fruire di un servizio disciplinato dalla legge. E' ben nota a tutti la battaglia che l'ANCI (l'Associazione Nazionale dei Comuni) condusse quando si decise per il passaggio dalla sola Imu all'IUC. Allora i Comuni fecero la voce grossa chiedendo e ottenendo lauti rimborsi per il passaggio a delle aliquote più svantaggiose rispetto al precedente regime, ma oggi, chiamati a restituire qualcosa sottoforma di servizi, si tirano indietro. Ci si chiede a questo punto quando finirà la pagliacciata tutta italiana sulle tasse previste per la casa: aliquote che cambiano di continuo, norme poco chiare, calcoli da dover fare in privato, il tutto scandito da acconti sempre più salati.