La notizia che circola sempre più insistentemente in questi giorni è quella dell'abolizione del bollo auto, odiata tassa che molti di noi italiani, circa 50 milioni di possessori di autoveicoli, avrebbero il gradito piacere di vedere abolita.Attualmente, la tassa automobilistica viene gestita dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano. Nelle Regioni a statuto speciale Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna viene invece gestita dall'Agenzia delle Entrate.

Le opinioni di possibilisti e bollo-scettici

Ciò che ci chiediamo in molti è se questa sarà la solita promessa da campagna elettorale oppure un'intenzionale operazione per snellire la pesante organizzazione dei carichi fiscali italiana.

I "bollo-scettici" sostengono l'ipotesi che la notizia sia stata diffusa solo per favorire i candidati del Pd alle prossime elezioni amministrative. Ma non solo. Forse anche, aggiungono i più sospettosi e malfidati, in vista del referendum di novembre, così come per la crescente impopolarità che il Pd e il Governo ha registrato nei recenti sondaggi di opinione.

Forse qualcuno di voi ricorderà che già nel 2008 si parlava di abolire l'odiata tassa. Più precisamente nel parlava Silvio Berlusconi, durante la campagna elettorale, con la fine della quale si concluse anche l'embrionale iniziativa.Tra i primi oppositori all'abolizione della tassa automobilistica ci sono sicuramente le Regioni, che dovrebbero rinunciare a quasi sei miliardi di entrate, che rappresentano, unitamente all'addizionale IRPEF, le uniche risorse per le spese non sanitarie.

La tassa automobilistica rappresenta quindi, mediamente, circa il 30% delle entrate di una Regione, anche se l'importo non è per tutti uguali.Infatti, ci sono zone dove si pagano appena 63 euro, mentre in altre si arriva anche a pagare anche 180 euro. Cifre su cui grava anche l'evasione, che si attesta mediamente ad un tasso del 12%.

Sembrerebbe che leintenzioni del Governosiano quelle di inserire il provvedimento di abolizione nella prossima Legge di Stabilità, al più varata entro la fine del mandato elettorale. Ma rimarrebbero solo buone intenzioni, se non si indicasse pure come si potrebbe far fronte e sopperire al mancato introito.Intanto il premier italiano Matteo Renzi, dopo l'entusiasmo per le prime dichiarazioni al riguardo, torna sui suoi passi, ridimensionando la notizia, dicendo che il provvedimento potrebbe non riguardare tutti i proprietari di autoveicoli, ma valere solo per le nuove autovetture e solo per il primo anno.

Dovremo quindi accontentarci dell'eliminazione del superbollo e della tassa sul passaggio di proprietà, su cui Renzinon ha dubbi.