Il Canone Rai 2016, quello che per la prima volta viene addebitato nella bolletta della luce, non è ancora arrivato nelle case degli italiani, eppure qualcuno si è già trovato costretto a pagare una prima stangata. Stiamo parlando dei proprietari di seconde case (o anche terze o quarte case) che al momento della stipula del contratto elettrico non hanno specificato con la compagnia che non si trattava di utenza residenziale come prima casa.

Il caso portato da Repubblica sulla prima stangata del Canone Rai

Il quotidiano Repubblica ha portato ad esempio di questo primo duro colpo alle tasche degli italiani il caso di Alessandro, nome inventato, che però potrebbe rispecchiare la storia di centinaia di migliaia di italiani che si trovano nella stessa situazione.

Alessandro vive in una casa nella quale ha la residenza, di proprietà della moglie, e possiede anche una seconda casa in campagna, una casa vacanze. Ha stipulato ovviamente il contratto di elettricità in entrambe le abitazioni, con la forma del contratto residenziale. Il suo unico "errore", se così si può definire anche se la responsabilità reale si può attribuire al gestore che non gli ha chiesto precisazioni, è stato di non specificare che il contratto della casa di campagna non era come prima casa.

Chiunque abbia sottoscritto un contratto per l'energia elettrica sa che la tariffa per la prima casa, quella nella quale si mette la residenza, è più vantaggiosa rispetto alla seconda o terza casa.

Fatto sta che, non avendo specificato nulla all'epoca, il gestore ha segnato l'abitazione di campagna come prima casa.

Qualche settimana fa Alessandro è stato contattato dalla compagnia che gli ha chiesto quale delle due abitazioni fosse da considerare prima casa. Lui ha segnalato quella in cui vive abitualmente con la moglie, non sapendo a cosa andasse incontro.

Pochi giorni dopo ha ricevuto una bolletta decisamente pesante, 271,59 euro che per una casa di campagna in cui ci si va pochissimo è una cifra non indifferente. Il motivo è che la compagnia elettrica ha ricalcolato tutti i consumi dall'anno di stipula ad oggi con la nuova tariffa da seconda casa, e questa è la differenza tra quanto Alessandro avrebbe dovuto pagare e quanto ha pagato effettivamente.

Cosa c'entra il Canone Rai in tutto questo? C'entra perché i controlli sulle tariffe prima e seconda casa sono partiti proprio per stabilire quale sia l'abitazione residenziale sulla quale pagare i 100 euro di tassa. Come ribadito più volte, il Canone Rai si paga solo una volta per famiglia, dunque per evitare che chi ha due o tre case paghi due o tre volte la tassa, la compagnia elettrica deve essere sicura di quale sia l'abitazione principale. Sono partiti i controlli in tutta Italia, dunque, non solo a casa di Alessandro, e il risultato sarà che, a causa della nuova legge, gli italiani si ritroveranno quest'anno a pagare molto di più dei 100 euro del Canone Rai.