Da uno studio portato avanti dalla Cgia di Mestre risulta che le gabelle comunali e regionali riscosse dagli enti amministrativi territoriali non hanno un ritorno in termini di gettito di spesa negli stessi territori ma vengono convogliate al centro, ovvero direttamente allo Stato con la sua farraginosa macchina burocratica. Questo è il paradosso dell'italico federalismo incompiuto. Esaminiamo ora lo studio degli artigiani di Mestre.

L'Italia non è un paese federale ma neanche unitario fiscalmente

L'elaborazione degli artigiani certifica per l'anno 2015 su un ammontare complessivo di 493,5 miliardi di euro di imposte dirette, indirette e in conto capitale, ben 389 miliardi, cioè circa il 78,8%, sono finiti direttamente nelle casse dello Stato, mentre le regioni hanno acquisito solo 69,7 miliardi, cioè il 14,1% e i comuni fanalino di coda il misero 5,9% per la bellezza di 29,3 miliardi.

Ancora le province, nonostante le reboanti promesse di Renzi e il fatto che non vengono più elette le consiliature dai cittadini, incassano circa 4 miliardi. Aggiungiamoci alla fine poi i contributi previdenziali e assicurativi effettivi, circa 218,5 miliardi, e lo Stato alla fine si pappa un ammontare di 712,1 miliardi di euro.

Detto ciò, bisogna sottolineare un aspetto fondamentale per comprendere la situazione finanziaria dei comuni: il taglio dei loro trasferimenti, che dal 2010 al 2015 sono diminuiti di 11,9 miliardi, compromettendo in molti casi se non in quasi tutti la solidità finanziaria dei Bilanci comunali e spesso il loro fallimento, portando inevitabilmente alla riduzione dei servizi essenziali che i comuni erogano ai cittadini.

Di risposta i comuni, cercando di riequilibrare gli stessi bilanci dissestati e visto l'obbligo del pareggio di bilancio a cui sono tenuti a rispondere, hanno alzato le Tasse locali di circa 11,3 miliardi, generando quella malsana quanto giustificata sensazione da parte dei cittadini di essere tartassati senza ricevere in cambio servizi efficienti e moderni. Nonostante i piccoli aggiustamenti e migliorie, la situazione non dovrebbe migliorare nel prossimo anno, pertanto il meccanismo castrante stato-enti locali non dovrebbe cambiare.