In questi giorni di campagna elettorale si sta discutendo a fondo delle proposte economiche e fiscali dei vari schieramenti politici. E data la delicatezza del tema e la particolare sensibilità degli italiani spesso sono proprio i candidati leader dei partiti ad spiegare e illustrare le varie proposte, come ha fatto, recentemente, da Livorno Luigi di Maio per il M5S. Vediamo, quindi, cosa intende fare, dal punto di vista della pressione fiscale, il M5S se dovesse, eventualmente, vincere le elezioni politiche del prossimo 4 marzo 2018 e, quindi, formare il Governo della prossima legislatura.

Addio Agenzia delle entrate Riscossione

Di Maio, innanzitutto, ha criticato la trasformazione dell'ex - Equitalia nella attuale agenzia delle entrate - Riscossione, giudicandola una mera operazione di facciata. Nelle intenzioni del candidato Premier del M5S e in base al programma stesso del Movimento la gestione della riscossione coatta deve essere direttamente gestita dall'agenzia delle entrate. Ma non solo, devono essere rivisti tutti i meccanismi impositivi che sono rimasti inalterati nel passaggio dall'ex Equitalia a Agenzia delle Entrate - Riscossione. Nelle intenzioni del Movimento, dunque, dovrebbero essere eliminati tutti gli aggi e gli altri oneri aggiunti alle tasse che i cittadini devono pagare.

Inoltre, Di Maio ha specificato che si intende agire all'interno della struttura delle agenzie fiscali con l'obiettivo di eliminare favoritismi e clientelismi.

Evasione Fiscale e taglio Irpef

Di Maio ha, anche, approfondito un altro tema delicatissimo che influisce, direttamente, sulla pressione fiscale subita da ogni cittadino - contribuente, quello dell'evasione fiscale.

Da questo punto di vista, secondo il Candidato Premier del M5S, è necessario tornare ad un maggiore inasprimento delle pene di alcuni reati penali che, in questi anni, sono state ridotte. Dal punto di vista pratico, poi, è necessario, secondo Di Maio, favorire un accorpamento delle banche dati a disposizione della pubblica amministrazione e, nello stesso tempo, consentire un proficuo incrocio dei dati tra le stesse che permetta scovare i veri evasori.

Passando, invece, ai contribuenti che le tasse le pagano, Di Maio ha spiegato di voler realizzare una vera riduzione dell'Irpef a tutte le fasce di reddito. E ha aggiunto che una tale manovra dovrebbe consentire un guadagno medio annuo a persona di mille e 800 euro. Questo, in pratica, vuol dire circa 150 euro mensili in più a persona. Non solo, nel programma fiscale del M5S c'è l'introduzione di una no tax area fino ai 10 mila euro, ma anche il dimezzamento dell'Irap nell'arco del quinquennio di legislatura, l'abolizione degli studi di settore. Ma anche dello spesometro. Staremo a vedere.