Con tutte le scadenze che si susseguono ogni mese, può capitare di accorgersi di non aver saldato qualcosa, ad esempio il bollo auto. Quindi, per non incorrere in sanzioni che aggraverebbero solo la situazione rendendo più pesante il debito nei confronti dell'Erario, conviene tenere a mente quando la tassa automobilistica cade in prescrizione e quali sono i rimedi esperibili da parte dei contribuenti o le azioni adottabili per difendersi dalle richieste creditorie dell'amministrazione finanziaria. Inoltre, considereremo anche quali agevolazioni, esenzioni o altri vantaggi sono fruibili da coloro che hanno acquistato dei veicoli a trazione ibrida.

La prescrizione del bollo auto

Chiariamo immediatamente che il credito dell'amministrazione finanziaria per quanto riguarda il bollo auto si prescrive allo scadere del terzo anno successivo a quello in cui il bollo andava pagato. Quindi, se ci siamo dimenticati di pagare il bollo nel corso del 2018, l'Agenzia delle entrate potrà inviare una cartella esattoriale al nostro domicilio fiscale entro il 31 dicembre 2021. Successivamente a tale data, la pretesa creditoria non avrà più forza e il contribuente potrebbe decidere di non pagare senza subire ulteriori conseguenze.

Nel caso in cui l'agenzia delle entrate dovesse notificare una cartella esattoriale di pagamento, innanzitutto il contribuente deve verificare la data esatta della notifica.

Successivamente, entro 60 giorni può presentare all'agenzia delle entrate una, cosiddetta, istanza di sospensione motivando la richiesta ad esempio per intervenuta prescrizione. L'agenzia delle entrare è obbligata a rispondere nel termine di 210 giorni: In caso di mancata risposta entro detto termine vale la regola del silenzio assenso, di conseguenza la cartella esattoriale e la conseguente pretesa creditoria si intende annullata.

Se, invece, viene comunicato un diniego dell'istanza di sospensione il contribuente dovrà scegliere se pagare o procedere ad adire le vie legali attraverso la Commissione Tributaria Provinciale competente. Nel frattempo, ci sono delle novità che riguardano le auto ibride.

Le novità sull'ibrido

Le auto ibride stanno irrompendo in questo periodo nel mercato automobilistico, complice anche una campagna contro le motorizzazioni diesel a livello europeo che ne sta decretando la fine.

Di conseguenza, la normativa nazionale è ancora del tutto assente e, in Italia, le varie Regioni si stanno muovendo in ordine sparso. Ad esempio, in Emilia - Romagna i veicoli ibridi immatricolati a partire dal 2016, sia che siano benzina - elettrici o diesel - elettrici hanno l'esenzione totale del bollo auto 2018. Invece, in Liguria, sempre per le immatricolazioni avvenute dal 2016 l'esenzione sale a 5 anni. Stessa durata dell'esenzione del Piemonte. Ma, in questo caso le vetture non devono avere una potenza superiore ai 100 kilowattora. L'esenzione scende, invece, a tre anni e solo per il 50% del valore del bollo auto in Lombardia. Inoltre, vale solo per le immatricolazioni di auto ibride avvenute nel triennio 2018 - 2020.

Stessa durata temporale, cioè tre anni, per il Lazio, ma in questo caso l'esenzione dal bollo auto è totale. Mentre, le Marche, addirittura, concedono l'esenzione totale per 6 anni a tutte le auto ibride immatricolate dal 2017. Anche, in Puglia, l'esenzione è totale per 6 anni, ma le vetture prese in considerazione sono quelle immatricolate a partire dal 2014. Allo scadere dei 6 anni, poi, il bollo sulle auto ibride in Puglia sarà dovuto solo nella misura del 25%, quindi con una riduzione del 75%. Infine, in Campania l'esenzione sarà valida per tre anni.