Il Vicepremier e Ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva promesso di intervenire sul tema del caro - benzina e delle Tasse applicate sui carburanti per autotrazione durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Ma, ad un anno di distanza, il problema non risulta ancora essere stato risolto. Anzi, l'associazione a tutela dei consumatori "Federconsumatori", sul proprio sito istituzionale, ha evidenziato come solo recentemente c'è stata una sorta di "tregua" per quanto riguarda il prezzo del carburante. Attualmente, il prezzo medio della benzina e del gasolio, in modalità self - service, si attesta a 1,57 euro per la prima e a 1,499 euro per il secondo.
I dati calcolati dall'associazione
Secondo quanto pubblicato nel Comunicato della Federconsumatori, l'ondata di rialzi nei prezzi dei carburanti ha una duplice motivazione. Da una parte c'è stato un evidente rialzo dei prezzi delle materie prime. Ma ai rincari avrebbe contribuito anche l'indebolimento del cambio Euro/Dollaro, più favorevole alla moneta statunitense che a quella comune europea. Nel suo Comunicato, poi, la Federconsumatori evidenzia anche che ogni centesimo di aumento nel prezzo dei carburanti genera un'onere complessivo sulle tasche dei contribuenti che, tra costi diretti e indiretti, sarebbe di circa 13 euro annui. E se si considera che, nei primi tre mesi dell'anno in corso, solamente la benzina è aumentata di 9 centesimi, finora il costo complessivo per ogni singolo automobilista è di circa 117 euro annui in più.
Un'onere che, in questi tempi di crisi economica, diventa ogni giorno che passa sempre più insostenibile
La proposta di Federconsumatori al Governo
L'associazione a tutela dei consumatori sollecita il Governo ad intervenire sulle questione. Infatti, dal punto di vista dei consumatori, è intollerabile pagare una tassa sulla tassa.
Questo sarebbe il risultato dell'applicazione ai carburanti sia di accise che dell'Iva. Per tali motivi la Federconsumatori propone al Governo di istituire la cosiddetta accisa mobile. Secondo quanto proposto, si tratterebbe di un meccanismo di sterilizzazione delle accise in base all'andamento del costo delle materie prime. Secondo quanto propone l'associazione dei consumatori, tale meccanismo consentirebbe di evitare la doppia imposizione dell'Iva sia sul carburante che sulle accise facendo risparmiare agli utenti circa 15 centesimi al litro. Questo equivarrebbe a quasi 200 euro in meno all'anno per la spesa sui carburanti. L'introduzione dell'accisa mobile potrebbe anche aiutare la crescita economica italiana. Basti pensare che circa l'86% del trasporto merci nel nostro Paese avviene su gomma. Di conseguenza, ogni aumento nel prezzo dei carburanti si ripercuote inevitabilmente sui prezzi dei generi di consumo.