L'AdE, per bocca del suo Direttore Ernesto Maria Ruffini, riconosce la gravità dell'emergenza sanitaria, economica e sociale che il paese sta attraversando a causa del diffondersi dell'epidemia di Coronavirus. Per questo, intervenendo ad una trasmissione radiofonica, Ruffini ha voluto chiarire la posizione dell'AdE e sgombrare il campo da ipotesi che, almeno per il momento, non sembrano rientrare tra le idee del Governo per far fronte alla crisi economica e di liquidità che sta progressivamente colpendo larghi strati della popolazione. Come, ad esempio, una nuova edizione della Pace Fiscale.

Ipotesi, suggerita in questi giorni dal leader della Lega Matteo Salvini. Nel frattempo, il Governo starebbe studiando la possibilità di rendere disponibile ai cittadini il cosiddetto Reddito di Emergenza.

Le dichiarazioni del Direttore dell'Ade

Il Direttore dell'AdE, Ernesto Maria Ruffini, riconosce che in questa particolare e delicata fase emergenziale che il Paese sta affrontando "non è giusto lasciare indietro nessuno". il riferimento, neanche troppo velato, è probabilmente ai molti cittadini italiani con un lavoro irregolare, se non proprio in nero. Ruffini, inoltre, riconosce come ora sia più che mai necessario "sostenere" quelle fasce di popolazione che sono tra le più emarginate. E, nello stesso tempo, riconosce come il Governo si sia attivato immediatamente per cercare di introdurre le misure che servono.

Anche perché, da questo punto di vista, continua il Direttore dell'AdE non si tratta di una mera "questione fiscale" ma di una ben più seria "questione di equità".

Nessuna riedizione della Pace Fiscale

Se il Direttore dell'AdE non può negare che gran parte della nostra economia è retta da lavoratori in nero, questo non può assolutamente giustificare la riproposizione di una nuova edizione della Pace Fiscale, come suggerito dal leader della Lega Matteo Salvini.

Ruffini ricorda come, in tempi passati anche recenti, si siano date le giustificazioni più disparate per realizzare dei condoni. E questo anche in momenti molto meno drammatici di quello che l'Italia sta vivendo in questo momento. Con un evasione fiscale che si aggira intorno ai 100 miliardi di euro per il Direttore dell'AdE un nuovo condono, anche in questa fase, non sarebbe comunque "un segnale incoraggiante" per centinaia di migliaia di contribuenti onesti che hanno sempre pagato tutto il dovuto.

D'altra parte, dalle parole del Direttore dell'AdE si capisce che da parte della Pubblica Amministrazione finanziaria non c'è una pregiudiziale chiusura ad interventi del Governo che siano di aiuto per i lavoratori irregolari.

Il Reddito di emergenza per gli irregolari

Come sa bene anche il Direttore dell'AdE, troppo spesso molti lavoratori si trovano costretti, per necessità, ad accettare un lavoro in nero. Questo in quanto molti datori di lavoro, incuranti delle sanzioni a cui potrebbero andare incontro, cercano di risparmiare sulle Tasse che dovrebbero pagare a favore del lavoratore. Per questo, in queste ore, il Governo giallo-rosso guidato da Giuseppe Conte starebbe valutando l'ipotesi di creare un sostegno al reddito temporaneo, per i soli mesi di aprile e maggio, denominato appunto Reddito di Emergenza e fruibile dai lavoratori in nero.

Questa nuova forma di sostegno al reddito dovrebbe aggiungersi alle altre già annunciate e vedere la luce con il nuovo Decreto aprile in fase di preparazione.

D'altra parte, non sarebbe ancora del tutto chiaro cosa dovrebbe dichiarare il lavoratore irregolare per poter accedere a questo beneficio. Nei giorni scorsi era stata fatta l'ipotesi che il potenziale percettore del reddito di emergenza dichiarasse preventivamente di aver percepito un reddito irregolare almeno nei due mesi precedenti lo scoppio dell'epidemia di Covid-19. Per quanto riguarda gli importi l'ipotesi su cui l'Esecutivo starebbe lavorando è quella di riconoscere ai lavoratori in nero un massimo di 400 euro. E questo per marcare la differenza tra coloro che hanno perso un lavoro regolare o lo hanno dovuto interrompere a causa dell'emergenza sanitaria ( questi potrebbero ricevere fino ad 800 euro) e coloro che, invece, hanno vissuto al di fuori delle regole.