Tempi duri per i tanti utenti di Spotify, servizio in streaming on demand, che permette la fruizione, gratuita o a pagamento, di una serie molto ampia di brani. Stanno per arrivare nuovi obblighi che minano alla loro privacy.Spotify è un servizio musicale in streaming "on demand", che offre la possibilità di ascoltare un numero molto ampio di brani legati a diverse Major quali Sony, EMI, Warner Music Group e Universal. Ma anche alcune case discografiche indipendenti.

Il servizio è stato lanciato nell'ottobre 2008 dalla startup svedese Spotify AB e oggi vanta decine di milioni di utenti in tutto il mondo.

Facile da usare, permette una catalogazione dei brani per artista, album, etichetta, genere o playlist personalizzata. Inoltre, è supportato da diverse piattaforme.

Cerchiamo di capire di più su cosa cambia per gli utenti con le nuove disposizioni.

Cosa cambia

E ora veniamo al problema. Con le nuove disposizioni sulla privacy, la società ha il diritto di leggere le informazioni personali sui telefoni degli utenti, tra cui foto, informazioni di contatto e i dati relativi alla propria ubicazione. L'utente sarà avvisato da un messaggio: "Con il vostro permesso, possiamo raccogliere informazioni memorizzate sul vostro dispositivo mobile, quali contatti, foto o file multimediali." Inoltre: "A seconda del tipo di dispositivo che consente di interagire con il servizio e le vostre impostazioni, possiamo anche raccogliere informazioni sulla propria posizione, ad esempio, GPS del telefono o altri modi per localizzare i dispositivi mobili".

E l'utente può non accettarli? A quanto pare, no. O meglio, se vuole continuare ad utilizzarlo, altrimenti deve rinunciarvi. Infatti, un altro messaggio dice: "Se non siete d'accordo con i termini della presente informativa sulla privacy, siete pregati di non utilizzare il servizio."

Perché questa novità

Perché Spotify è arrivata a ciò?

La motivazione sta nella volontà di innovarsi costantemente ed essere in continua evoluzione, per offrire la migliore esperienza possibile per i suoi utenti. E poi "Questo significa fornire i suggerimenti migliori per ogni momento e aiuta a godere, scoprire e condividere più musica che mai. I dati a cui si accede ci aiutano a personalizzare le esperienze migliorate per i nostri utenti, e costruire prodotti nuovi e personalizzati per il futuro".

Spotify, comunque, garantisce che i dati raccolti saranno utilizzati con la massima sicurezza e riservatezza. Cosa ne pensate? La ritenete una chiara violazione della privacy o solo un modo per migliorare ancora di più il servizio?