Due importanti novità nel campo della tecnologia mobile preannunciano grandi aspettative e grandi discussioni. Dall'Università di Washington arriva quella riguardante la soluzione, tramite l'utilizzo della tecnologia laser, al problema della ricarica degli apparati mobili, e dalla società inglese Arm quella relativa alla iSim, la sim integrata direttamente nelle Cpu dei device.

Niente più cavi

Grazie ad alcuni ricercatori dell’Università di Washington adesso sarà possibile eliminare l’ultimo ostacolo al fastidioso problema della ricarica dei dispositivi portatili (smartphone, tablet, etc..).

L’innovazione in questo campo fino a oggi ha permesso di passare dai tradizionali caricabatterie da parete alle basi di ricarica wireless induttive. Questo sistema tuttavia prevede l’uso di una stazione di ricarica (docking station) da collegare alla presa elettrica, il vantaggio consiste nel poter caricare il dispositivo semplicemente appoggiandolo sulla base che fornisce energia al device grazie a un chip magnetico posto al suo interno.

Adesso arriva la notizia che alcuni ricercatori dell’Università di Washington hanno studiato un sistema per eliminare anche quest’ultimo accessorio. Il sistema che hanno messo a punto consiste di trasferire l’energia per la ricarica al device grazie a un raggio laser che consente l'operazione anche a lunghe distanze.

Tutto ciò è reso possibile grazie a una batteria costruita appositamente che sfrutta la potenza di un raggio laser di dimensioni microscopiche che ricarica lo smartphone senza sfruttare hardware esterno. La tecnica per il momento garantisce la ricarica senza accessori fino ad una distanza di 4,3 metri ma i ricercatori affermano di poter aumentare la distanza fino a 12 metri.

Anche se i presupposti, in questo caso, sono positivamente apprezzabili, bisogna considerare che il progetto è ancora in fase di sperimentazione e non troveremo certamente da domani nei negozi dispositivi pronti a questo tipo di utilizzo, bisogna tenere anche presente il rischio per la salute correlato all’esposizione prolungata a un sistema simile.

Niente più Sim

Altra novità arriva da Arm e si tratta della iSim, ovvero la Sim integrata direttamente all’interno dei processori. La nuova soluzione permetterà di risparmiare sia spazio nei dispositivi sia costi di produzione dei componenti.

Il primo settore di riferimento per la sperimentazione sarà il mondo IoT (Internet of Things), cioè tutti quei dispositivi, dalla lampadina controllata dallo smartphone fino al furgone senza conducente, connessi in rete essendo questo il campo dove recuperare spazio diventa cruciale.

Successivamente è previsto l’utilizzo in ambito mobile, dove Apple ha già introdotto l’argomento sull’iPad Pro e nell’Apple Watch 3 con la eSim già dal 2016.

Anche se, proprio come dimostra la sperimentazione della eSim, soprattutto nel nostro Paese la nuova tecnologia potrebbe incontrare la forte opposizione degli operatori telefonici, il futuro sembra segnato all’adozione di questo tipo di card e alla scomparsa fisica delle Sim come le conosciamo oggi.

Per questo la società britannica si propone di acquisire il consenso degli operatori telefonici facendo leva sullo sviluppo della rete 5G e l’incremento previsto di conseguenza che il fenomeno dell’Internet of Things avrà a livello mondiale.

Altre anticipazioni e conferme potrebbero arrivare durante il Mobile World Congress di Barcellona in programma da domani 26 febbraio fino al 1 Marzo.