Amazon Prime Video è di nuovo gratis in Italia. Chi si trova dunque in quarantena per via dell’emergenza Coronavirus potrà, previa registrazione sul sito, usufruire di una selezione di contenuti pensati per lo più per le famiglie. Si tratta di un ritorno dell’iniziativa lanciata nell’ambito della Solidarietà Digitale ma poi rimossa inspiegabilmente. Così i tanti amanti delle Serie TV o dei film in streaming potranno avere un assaggio dei contenuti del servizio offerto dal colosso dell’e-commerce. Ma non è tutto. Amazon, infatti, ha risposto positivamente all’appello dell’Unione Europea che invitava siti come Netflix, Facebook, Youtube, Disney Plus e appunto Prime Video a ridurre la qualità dello streaming per diminuire il consumo della banda internet finché non si potranno potenziare le infrastrutture o non si sarà risolta l’attuale situazione.

La lista dei contenuti principali offerti in visione gratuita da Amazon

Come appunto già detto, la Solidarietà Digitale di Prime Video non riguarderà l’intero catalogo ma solo una selezione di contenuti che vadano bene “per tutti” in modo da aiutare le famiglie a combattere la noia dovuta alla quarantena. I contenuti principali scelti per l’offerta sono i seguenti:

  • Diari da Insetti;
  • The Stinky & Dirty Show;
  • Creative Galaxy;
  • Se dai un biscotto a un topino;
  • Jessy e Nessy;
  • Pete the Cat;
  • Un giorno di neve;
  • Costume Quest;
  • Danger e l'Uovo;
  • Il pericoloso libro delle cose da veri uomini;
  • Gortimer Gibbon - La vita a Normal Street;
  • Just Add Magic;
  • Just Add Magic: Mystery City;
  • Perduti a Oz;
  • Niko e la Spada di Luce;
  • Peppa Pig;
  • Fireman Sam;
  • Horrible Histories: The Movie - Rotten Romans;
  • Il Piccolo Regno di Ben e Holly;
  • Mia and Me;
  • Caillou.

Si tratta quindi di serie animate e no, pensate soprattutto per dare ai bambini un modo per occupare le giornate e ai genitori qualche momento di relax.

Pur non essendo un catalogo vasto rimane comunque apprezzabile l’idea del colosso di Jeff Bezos che ha fatto un dietrofront, dopo le tante polemiche suscitate dalla decisione di uscire dalla Solidarietà Digitale.

Amazon Prime Video ridurrà il bit rate dello streaming

Dopo le pressioni dell’UE ai colossi dello streaming anche Bezos ha quindi ceduto e si è allineato a quanto già fatto da Netflix e Disney Plus, solo per citarne due, riducendo la qualità della trasmissione per diminuire la saturazione della banda internet.

Un portavoce di Amazon, durante un’intervista ha dichiarato: “Ridurremo in via temporanea i bit rate dello streaming in un’ottica di collaborazione con le istituzioni europee che chiedono di diminuire la pressione sulle linee telefoniche per favorire il regolare funzionamento delle stesse durante l’emergenza”. Si tratta quindi di una misura, quella presa da Amazon, resa necessaria dall’elevato traffico internet che si sta generando in queste settimane a causa del Coronavirus che ha portato molte aziende ad utilizzare le videoconferenze, lo smartworking e i corsi di formazione online e incrementato l’utilizzo della rete anche da parte dei privati che, a causa del repentino cambio di abitudini e stile di vita, hanno aumentato a dismisura l’utilizzo dei servizi di streaming e non solo.

Sui social scoppiano le polemiche contro la decisione di Amazon Prime Video e Netflix

Sui gruppi Facebook e i social in generale non sono comunque mancate le polemiche su questa decisione presa dai network di streaming. La maggior parte degli utenti sostiene, infatti, che i vari servizi siano stati pagati con una qualità garantita (a dire il vero questo discorso vale più per Netflix, che differenzia la qualità video in base al pacchetto scelto, che per Prime Video che invece è compreso nell’abbonamento annuale facoltativo di Amazon) e adesso, seppur temporaneamente e con una valida motivazione verrà ridotta. In realtà, per quanto riguarda l’Italia, il principale colpevole individuato dagli utenti è lo Stato, reo di non aver cablato negli anni adeguate infrastrutture in grado di supportare una velocità internet garantita, in tutte le zone, in linea con quella di molti altri paesi europei permettendo quindi che si arrivasse al rischio di un collasso della rete alla prima situazione di emergenza presentatasi.

La maggior parte delle persone comunque ritiene che in questo momento di crisi sia importante uscire velocemente dall’incubo del Coronavirus e tutto il resto, Amazon compresa, passa in seconda piano.