Ricordiamo l'increscioso fatto di Cronaca Nera del 30 maggio, quando, alle prime ore dell'alba, il giovane lavoratore 21enne (Stefano Cravero) rientrando verso casa per le vie di Settimo Torinese, ha fatto una macabra scoperta di cui ancora si continua a parlare (lanciato un neonato in mezzo alla strada). Chiesti i soccorsi immediati per la gravità dell'accaduto, il neonato appena partorito e riverso al centro della strada asfaltata, ancora respirava. Forse un barlume di speranza poteva far credere al salvataggio di quel piccolo non voluto, ma la rianimazione sul posto e il trasporto immediato all'Ospedale Infantile Regina Margherita, non hanno avuto il risvolto desiderato perché insufficienti a salvargli la vita.

La confessione e i dubbi

Gli interrogativi degli inquirenti sono molteplici e le investigazioni si sono concentrate sulla zona dell'accaduto, i pressi della stazione, nel tentativo di scoprire 'la colpevole' di un gesto così efferato. Appena partorito e sbarazzatosi del neonato come fosse uno straccio inutile, la donna avrebbe portato la primogenita di 3 anni all'asilo, incurante del 'fattaccio'. A distanza di 24 ore dalla cronaca nera di Settimo Torinese, la madre infanticida (Valentina Ventura), si è costituita ai Carabinieri. Interrogata, riferisce al procuratore Giuseppe Ferrando di Ivrea, di non essere mai stata al corrente della gravidanza portata avanti per ben nove mesi. Stessa versione è confermata dal marito Salvatore Scalas, quando agli interrogatori dice: "Non sapevo mia moglie aspettasse un bambino".

La madre del neonato ha tentato di discolparsi dall'accusa di omicidio non ricordando niente; buio totale per quanto riguarda il parto, il taglio del cordone ombelicale e il lancio del figlio dalla finestra.

Uccidere il figlio del peccato

I dubbi degli investigatori e di molte persone che conoscevano la coppia di Settimo Torinese, erano alimentati dall'impossibilità che la donna non potesse accorgersi di essere incinta.

Stessi dubbi sono rivolti al compagno Scalas; come si fa a credere alla 'favola' dell'addome gonfio per tutto il periodo di gestazione? Troppi elementi facevano pensare all'omicidio del neonato, per nascondere le prove di un tradimento. Arrestata con l'accusa di omicidio aggravato e incarcerata alle Vallette di Torino, a distanza di tempo ha ammesso di aver partorito in bagno ma insiste nel dire che non ricorda più niente.

Richiesta l'autopsia della piccola vittima e l'esame del DNA dalla Procura che ha intrapreso le indagini, oggi si conosce il risvolto e la quasi certa motivazione del reato. Il neonato messo al mondo e gettato dalla finestra, non era stato concepito con Salvatore Scalas ma era figlio del peccato. Resta aggiornato su fatti di cronaca, gossip, news di lavoro e quant'altro, cliccando sulla parola "Segui" nella presente pagina.