E finalmente la bufera è arrivata: non c’è Festival di Sanremo senza polemiche di natura politica. Carlo Conti era sembrata l’eccezione che conferma la regola: le sue due prime edizioni erano filate via abbastanza lisce, con qualche discussione principalmente legata alla presenza o all'esclusione di alcuni ospiti, ma senza mai raggiungere quel clima di tensione che ha caratterizzato, ad esempio, le annate con Fabio Fazio o Paolo Bonolis al timone. Ma quest’anno qualcosa è andato storto: è bastato che si diffondesse la cifra del compenso attribuito al presentatore perché si scatenasse la polemica sui social, dove ormai l’attacco alla celebrità è diventato pane quotidiano.

Quindi il profilo facebook di Conti è stato sommerso da un marea di critiche sui 650mila euro che, secondo le voci, guadagnerebbe per salire sul palco dell'Ariston.

L’intervento della Rai

Uno spettacolo a cui Conti non è di certo abituato. E a poco è servita la difesa della Rai, che ha spiegato come il compenso del conduttore sia comprensivo anche del suo ruolo di direttore artistico della rassegna e consideri anche altre trasmissioni da lui realizzate. È intervenuto anche Fiorello, autore una lucida disamina sul modo di rapportarsi con i personaggi famosi in Italia: “se ce la fai ti insultano, devi essere punito” dagli odiatori del web. Secondo lo showman siciliano questo sarebbe il motivo principale per cui Maria De Filippi avrebbe scelto di non prendere alcun gettone per la sua partecipazione alla prossima edizione del festival.

L’autodifesa di Carlo Conti

Lo stesso Carlo Conti ha rotto il proverbiale riserbo e si è difeso, spiegando di essere vittima di un attacco gratuito da parte di chi non conosce i meccanismi del programma televisivo, che da due anni genera utili per la Rai. Conti afferma di comprendere il malumore che parte da un disagio che c’è nella società ma, a suo dire, non bisognerebbe “cavalcare in maniera populistica certi titoli e certe cifre uscite sui giornali”.

E poi rende pubblico il suo impegno per le popolazioni colpite dal terremoto: “Avevo già programmato di destinare una somma importante a loro e volevo tenerlo per me – spiega il conduttore – purtroppo queste critiche assurde mi costringono a rivelarlo".

Le polemiche politiche

Ma la polemica non si spegne: Renato Brunetta chiede maggiore trasparenza sugli stipendi degli artisti che lavorano in Rai, ricordando che si tratta di un ente pubblico che ha degli obblighi in più nei confronti degli italiani e aggiungendo che non ritiene giuste certe cifre.

Ma ad infiammare l’atmosfera è Matteo Salvini, che non va certo per il sottile: “Lo stipendio di Carlo Conti è una cosa assolutamente indegna, sono uno schifo questi 650mila euro – afferma il segretario della Lega Nord intervenendo su Radio24 a La Zanzara – in questo periodo si tratta uno schiaffo in faccia a tanta gente”. Secondo il leader del Carroccio, che chiede anche un tetto ai compensi e la privatizzazione di due reti pubbliche, “la Rai dovrebbe destinare i sei milioni che dice di guadagnare con Sanremo ai terremotati mettendoli sul conto della Protezione Civile”.