Il marito di Veronica Maya è finito al centro di un poverone mediatico. Scendendo nel dettaglio, Marco Moraci ha commento su Instagram la 71^ edizione del Festival di Sanremo. Secondo l'uomo, una volta la kermesse canora era l'occasione giusta riunire la famiglia davanti al piccolo schermo. Oggi invece, Sanremo sembrerebbe più il gay pride. Al momento il diretto interessato non ha commentato ulteriormente la vicenda.

L'episodio incriminato

L'ultima edizione del Festival di Sanremo, terminata con la vittoria dei Maneskin, è stata la più commentata sui social network.

Durante una delle serate della kermesse canora, sul web è comparso un commento di Marco Moraci. Scendendo nel dettaglio, il marito della conduttrice Veronica Maya ha esordito: "Una volta il Festival di Sanremo era un'occasione per le famiglie italiane". A detta dell'uomo, durante la kermesse tutti ne approfittavano per guardare la competizione e sentire un po' di "musica sana". Brani che avevano un testo canticchiabile, ricchi di valori come l'amore e l'amicizia e ricchi di stimoli per fare bene nella vita.

Oggi invece, secondo Marco Moraci la situazione non sarebbe più quella di un tempo: "Stasera io ho cercato di spiegare ai miei figli cosa fosse Achille Lauro, ma ho preferito cambiare canale".

Infine, il marito della conduttrice televisiva ha concluso con un'ulteriore stoccata omofoba: "Più che il Festival di Sanremo sembra un gay pride". Al momento Marco Moraci non ha più ripreso l'argomento, non si è difeso dalle critiche né ha voluto gettare ulteriore benzina sul fuoco.

I 'quadri' di Achille Lauro dividono l'opinione pubblica

Non è la prima che Achille Lauro finisce nel mirino delle polemiche per i quadri presentati sul palco dell'Ariston. Dopo la prima perfomance del cantante romano in cui sul volto piangeva lacrime di sangue, è intervenuta Famiglia Cristiana tramite il suo portavoce: "Immagine ritenuta inadeguata al contesto".

A detta di don Antonio Rizzolo, il primo quadro di Lauro ha sfiorato il blasfemo. A puntare il dito contro l'artista ci sono anche gli esorcisti. Tramite una nota, l’Aie, ovvero l’Associazione italiana esorcisti, ha affermato: "Sul palco dell'Ariston si è raggiunto un livello di dissacrazione, di blasfemia, di vilipendio della fede cattolica". In un momento così delicato come quello che sta attraversando il Paese con la pandemia, i quadri di Achille Lauro si sarebbero potuti evitare soprattutto in una kermesse come quella che rappresenta il Festival di Sanremo.