Da oggi, 30 settembre 2021, Britney Spears è libera. Il giudice Brenda Penny della Superior Court di Los Angeles si è espressa a favore della revoca della tutela legale sulla cantante, "conservatorship", che era stata accordata al padre della pop star Jamie Spears nel 2008, a seguito della crisi depressiva che aveva colpito la ragazza. Al posto del padre è stato nominato suo tutore in via temporanea un commercialista, John Zabel.

Dopo anni di battaglie legali e denunce social, Britney ha quindi ottenuto quello che voleva: suo padre non avrà più il controllo del suo patrimonio, che ammonterebbe a circa 60 milioni di dollari, e non avrà più la possibilità di invadere la sua vita privata.

Pare infatti che Jamie Spears avesse l'abitudine di intercettare le sue conversazioni, controllare i dettagli intimi della sua vita personale, negandole il permesso di avere figli, e che la costringesse a lavorare contro la sua volontà. Tutti aspetti che hanno contribuito al giudizio favorevole del giudice, che ha dichiarato "la situazione attuale è insostenibile, riflette un ambiente tossico che richiede la sospensione di James Spears".

La crisi depressiva di Britney Spears

Tutto cominciò nel 2007 quando era in corso la battaglia legale della cantante contro l'ormai ex marito, il ballerino americano Kevin Federline, per l'affido dei suoi due figli.

Britney entrò da un parrucchiere, si fece rasare a zero i capelli, uscì dal negozio e con un ombrello iniziò a colpire un fuoristrada parcheggiato lì davanti.

La notizia fece il giro del mondo e da quel momento partì la discesa psicologica della cantante, tra eccessi di droga e alcool e continui attacchi di rabbia, anche in pubblico, che le costarono la custodia dei suoi bambini. La pop star fu internata in una struttura psichiatrica e il padre venne nominato suo tutore legale.

I fan avevano lanciato #FreeBritney

Diversi fan della cantante, a seguito delle continue denunce social da parte della popstar nei confronti del padre, hanno creato il movimento #FreeBritney, manifestando a favore della sua liberazione dai continui soprusi del suo tutore che, a detta loro, non la stava tutelando come avrebbe dovuto.

Pare che la coercizione del padre fosse pressoché totale e spaziasse dal controllo sull’uso del telefono cellulare alle persone da frequentare, dall’obbligo di esibirsi anche contro il suo volere allo sfruttamento economico. Dei guadagni, lei poteva percepire solo una piccola parte.

Britney tramite social dichiarava: "Voglio solo la mia vita indietro. Voglio porre fine a questa tutela senza essere giudicata. Merito di avere una vita, ho lavorato tutta la mia vita... Questa tutela mi sta facendo molto più male che bene. Non sono felice, non riesco a dormire. Sono così arrabbiata e piango ogni giorno".

Il tutto è stato anche documentato da 'Framing Britney Spears', docu-film disponibile dal 1° marzo su Discovery+.

Per James Spears potrebbero esserci altre conseguenze

Nonostante la vittoria legale, la vicenda non finisce qui. Potrebbe infatti essere intentata una denuncia per tentata estorsione nei confronti di Jamie Spears, in quanto lo stesso avrebbe proposto di rinunciare alla sua tutela legale solo in cambio di due milioni di dollari.

Davanti al Tribunale di Los Angeles, assediato dai fan in festa, l'avvocato della cantante, Matthew Rosengart, ha inoltre dichiarato che ora il padre: "Dovrà rispondere di tutti gli abusi che ha fatto subire alla figlia non solo negli ultimi 13 anni, ma fin da quando era bambina".