Tra i docenti e i dirigenti scolastici è d'attualità il tema delle festività natalizie alla luce delle diverse convinzioni religiose. Tra coloro che dibattono su come la scuola può contrastare il radicalismoe favorire l'integrazione rinunciando a celebrare il Natale, circostanza che a Rozzano è costata una marea di critiche e proteste a quel preside che aveva detto di rinunciare a festeggiarlo per non provocare inutilmente i non cristiani, irrompe la figura del premier. Al Corriere della Sera, Matteo Renzi affida le sue considerazioni sull'operato di quel preside che aveva ipotizzato di non festeggiarlo, circostanza che ha causato la decisione di rimettere il mandato nelle mani della scuola.
L'intervento di Matteo Renzi
Anche Matteo Renzi ha voluto partecipare alla discussione aperta sul caso della scuola di Rozzano dove il preside aveva detto di rinunciare al Natale per non provocare i fedeli di altre religioni. Le festività natalizie vengono sicuramente molto prima rispetto alle esternazioni di un preside che cerca provocazioni. Questo l'esordio dell'intervento del premier che poi ha proseguito. Non si favorisce certamente la convivenza e l'integrazione comportandosi in questo modo. Chi lo pensa sbaglia in modo veramente grossolano. Il dibattito sulla difesa delle nostre identità e sulla maniera di vivere insieme a chi professa fedi diverse dalla nostra si arricchisce di un altro autorevole parere.
Il significato dell'integrazione deve essere quello del reciproco rispetto dove nessuno rinunci alla propria identità in ossequio ad un discutibilissimo 'politically correct 'che Renzi definisce anche indistinto e scipito. Nessun italiano, che sia cristiano piuttosto che laico rinuncerà mai al Natale. E questo, conclude il premier, con buona pace del preside di Rozzano.
Favorire l'integrazione
Dopo il caso delle studentesse musulmane che escono dall'aula a Varese dissociandosi dall'iniziativa del minuto di silenzio, i docenti adesso si confrontano sul tema dell'integrazione e su come rispettare la festività natalizie a difesa della propria identità. Il cammino della stessa dovrà essere comunque percorso insieme da tutte le componenti di qualsiasi fede religiosa.