Gli Stati membri dell'Unione Europea hanno votato la proroga per l'utilizzo del glifosato per altri cinque anni. In totale, 18 i Paesi favorevoli, 9 quelli contrari (tra cui l'Italia) e 1 astenuto. Decisivo, nella votazione finale, il sì della Germania, che ha cambiato idea all'ultimo momento. Ad astenersi è stato il Portogallo. La creatura della Monsanto, introdotta per la prima volta dall'azienda agroalimentare americana nel 1974, è il diserbante più utilizzato nel mondo. Il portale della rivista Focus sottolinea come dalla sua nascita siano stati spruzzati sui campi di tutto il mondo qualcosa come 9 milioni di tonnellate.

Intervistata da focus.it, Federica Ferrario di Greenpeace, per cui è responsabile della campagna Agricoltura, ha affermato che l'unica nota positiva è il voto contrario dell'Italia.

Chi ha votato a favore del glifosato

Per far scattare il rinnovo di 5 anni per l'utilizzo del glifosato occorreva il consenso del 55% della popolazione degli Stati membri, ovvero una maggioranza di 16 su 28. Si è andati oltre le aspettative, con il raggiungimento del sì a quota 18 nazioni dell'Unione Europea. Hanno votato a favore i seguenti Stati: Bulgaria, Danimarca, Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Estonia, Lettonia, Spagna, Lituania, Olanda, Ungheria, Polonia, Slovenia, Romania, Slovacchia, Svezia, Finlandia, Regno Unito, Svezia.

Il voto della Germania è risultato decisivo, in quanto ha spostato gli equilibri a favore del sì portandosi dietro anche Polonia, Romania e Bulgaria, che fino ad allora si erano astenute. Alla fine, i rappresentanti dei tre Paesi dell'est Europa hanno votato per il sì, mentre l'unica nazione che ha esercitato il voto di astensione è rimasta quella portoghese.

La decisione rimane irreversibile per almeno altri cinque anni. In precedenza, il Parlamento Ue aveva proposto invece la cancellazione del famoso diserbante, scelta ribaltata però dalla votazione di ieri.

Il no al glifosato non basta

Italia, Francia, Grecia, Belgio, Croazia, Austria, Malta, Cipro e Lussemburgo hanno votato senza avere successo no al rinnovo del glifosato.

Una sconfitta plateale, le cui conseguenze potrebbero essere catastrofiche a livello ambientale ed ecologico, secondo quanto sostenuto degli esponenti principali di Slow Food Italia. Anche Coldiretti pone un muro di fronte all'eventuale impiego del diserbante nel nostro Paese, promuovendo la richiesta di stop all'importazione di prodotti agricoli che offrono meno garanzie rispetto a quelli italiani.