Venerdi 4 maggio, è stato disposto il dissequestro della discarica di Calvi Risorta, in provincia di Caserta: l'area, che "ospita" la più vasta discarica d'Europa, era sotto sequestro dal giugno del 2017 per le indagini circa la consistenza dei rifiuti interrati.

L'area in questione, era un sito di deposito dei rifiuti sin dagli anni Sessanta, allorquando "ospitava" i resti della lavorazione industriale di una azienda di prodotti in ceramica e quindi rifiuti di tipo industriale. Una volta dismesso, il sito è stato oggetto, già a partire dagli anni Settanta e per tutti gli anni Ottanta, di una serie di sversamenti illegali che lo hanno reso uno dei "mostri ambientali" più pericolosi d'Europa.

Il sito è infatti molto vasto, occupando una superficie di circa 47 ettari di terreno: stando alle indagini iniziate nel 2014, sarebbero contaminati con ingenti quantità di rifiuti pericolosi. Gli scavi eseguiti del Corpo Forestale (oggi confluito nell'Arma dei Carabinieri) portarono alla luce, nel 2014, fusti con ingenti quantità di rifiuti pericolosi che portarono il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ipotizzando i reati di disastro ambientale e contaminazione delle falde acquifere, a disporre il sequestro dell'area circa un anno fa per eseguire tutte le indagini necessarie.

Nonostante, tuttavia, le indagini svolte, la presenza di rifiuti e l'acclarata pericolosità del posto, all'inizio del mese è stato disposto il dissequestro dell'area: il rischio adesso è quello che ci possano essere ulteriori sversamenti illeciti che andrebbero a rendere ancora più inquinata, e dunque pericolosa, un'area già fortemente compromessa da anni di abbandono e degrado.

Il tutto è passato inosservato all'opinione pubblica ed ai grandi mezzi di informazione, nonchè ai tanti giornalisti che a suo tempo, e a più riprese, si occuparono della vicenda.

L'auspicio, come riportato anche dalla testata giornalistica "Caserta Kest'è", è che si possa provvedere entro breve a un nuovo sequestro per la messa in sicurezza dell'intera area e, in attesa dei risultati delle indagini, che si possa provvedere ad approntare un concreto piano di bonifica e recupero dell'intera area.

Contribuendo cosi, anche in questo modo, a rilanciare sopratutto ed in maniera particolare l'immagine di una zona purtroppo sempre tristemente nota per questioni legate all'Ambiente ed all'inquinamento.