La natura offre grandi spettacoli a chi sa coglierli: uno dei più affascinanti è sicuramente la migrazione degli uccelli. Questa classe animale è l'unica tra i vertebrati a essersi specializzata, tranne alcune eccezioni, nel volo. Molte specie di uccelli hanno così sviluppato una strategia di sopravvivenza che consente loro di sfruttare al massimo le risorse disponibili sul territorio in ogni stagione: la migrazione. Molte sono le specie in grado di migrare: tra queste c'è il Biancone (Circaetus gallicus), un rapace che vive e nidifica anche in Italia.

Il Biancone: detto anche l'Aquila dei serpenti

Il Biancone è una specie appartenente alla Famiglia degli Accipitridi, che raggruppa la maggior parte dei rapaci. In particolare fa parte del gruppo delle aquile ed è conosciuto anche come "Aquila dei serpenti", per la sua particolare dieta, specializzata proprio sugli Ofidi ma anche su altri rettili. Il Biancone, come dice il nome, è caratterizzato da un colore generale del piumaggio bianco, con gocciolature nere presenti in particolar modo sugli adulti, mentre i giovani e gli immaturi sono più candidi.

Gli adulti si caratterizzano anche per la presenza di un cappuccio scuro che invece è meno evidente nel giovane e nell'immaturo. L'apertura alare è di 170-190 centimetri. Nidificano in Europa e anche in Italia, sui rilievi montani e collinari di Alpi e Appennini, tra i 300 e i 1.700 metri. Il nido è posto su alberi e raramente sulle rocce. In Italia sono stimate 350-400 coppie.

La migrazione del Biancone

La migrazione degli uccelli, Biancone compreso, ha due finestre temporali: nel periodo tra la fine dell'inverno e la primavera, gli uccelli migrano dalle zone di svernamento, dove cioè hanno passato l'inverno, poste a Sud, verso le aree di riproduzione verso Nord. In tarda estate-autunno invece fanno il percorso inverso. Questa strategia è vitale per molte specie perché in primavera-estate trovano nelle aree riproduttive le risorse alimentari necessarie alla loro sopravvivenza. In inverno invece passano i mesi in zone più meridionali, Sud Europa e Africa in particolare, perché alle nostre latitudini queste risorse mancherebbero. Il Biancone in particolare, passa l'inverno in Africa, a Sud dell'equatore, anche se pochi individui ogni anno svernano anche in Sicilia e altre aree mediterranee.

Tra fine febbraio e il mese di marzo è osservabile in migrazione in Europa dove si riproduce. Tra fine agosto e il mese di settembre invece compie la migrazione verso i quartieri di svernamento.

Il monitoraggio della migrazione

Il Biancone compie una migrazione detta "a circuito", cioè la rotta primaverile è diversa da quella autunnale. In Italia esistono zone di passaggio importanti per questa specie, chiamati "hot spot", dove la migrazione si concentra in maniera significativa. In Primavera per esempio la costa ligure e l'Appennino toscano sono gli hot spot principali per questo rapace, mentre in autunno sono più concentrati nelle aree alpine del Cuneese (Valle Po e Valle Stura) mentre è meno intenso il passaggio sullo stretto di Messina in entrambe le stagioni.

Nelle aree di passo si organizzano da anni diversi campo di monitoraggio della migrazione del Biancone, nonché di altri rapaci. Infatti in queste aree si concentra la migrazione di molte specie migratrici, non solo rapaci ma anche cicogne, gru, rondini e numerose specie di Passeriformi.

In particolare da 20 anni il Parco del Beigua organizza nel mese di marzo il "Biancone Day", una giornata che attira decine di appassionati, più o meno esperti, birdwatcher e ornitologi al Curlo di Arenzano, in provincia di Genova, per osservare il passo dei rapaci. Purtroppo, a causa dell'emergenza coronavirus, l'edizione 2020 di questo evento è stata cancellata, ma il monitoraggio comunque, nelle difficoltà per le restrizioni dei decreti governativi sugli spostamenti, è comunque continuato in maniera casalinga, portando ad un totale di 2.700 individui conteggiati, con picco di osservazioni nei giorni del 10 e del 14 marzo, con più di 1.000 bianconi passati.