La commissione Affari costituzionali del Senato, a piena maggioranza, ha approvato lo scorso 20 maggio, la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle inerente la modifica dell'articolo 9 della Costituzione (tutela dei beni culturali e il paesaggio), per inserire tra le principali garanzie previste dalla nostra Carta Costituzionale, anche la protezione degli animali e dell'Ambiente.

Il testo della riforma sulla tutela costituzionale di animali e ambiente

L'iter da seguire non è affatto concluso, ma un primo e importante risultato è stato raggiunto, per smuovere la stasi degli ultimi anni.

Significativa è la maggioranza con cui le forze politiche si sono ritrovate a dare il primo via libera del Senato, con unione di intenti, verso un obiettivo comune che rappresenta un caposaldo per una Repubblica democratica, che riconosca dignità e diritti anche ai suoi animali e ponga l'attenzione sulla tutela del proprio patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale. Il testo della riforma dell'articolo 9 contempla 'La tutela dell'ambiente, delle biodiversità, degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni e quella degli animali, con forme e modi che saranno stabiliti dalla legge ordinaria'.

Secondo Michela Vittoria Brambilla, a capo dell'intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, si tratterebbe di una svolta storica, di una vittoria per tutti coloro i quali si battono per la difesa dell'ambiente e per il rispetto dei diritti degli animali.

Una occasione per il Parlamento di operare un radicale cambiamento, che rileverebbe anche sotto il profilo giuridico e socio-culturale, ricalcando il modello delle più elastiche costituzioni dell'Unione Europea.

Le prossime tappe della riforma dell'articolo 9

La meta prefissata, e cioè, la modifica dell'articolo 9 della Costituzione, prevede ancora un percorso a ostacoli abbastanza lungo e complicato.

Infatti per attuare la riforma, è richiesto il procedimento aggravato, con una doppia approvazione delle due Camere, in un lasso di tempo intervallato di almeno 90 giorni. Si auspica, quindi, una conclusione non prima del prossimo maggio 2022, sebbene si sia fissata una sequela di date in calendario per le sedute in Aula, abbastanza celere.

Sono gli stessi partiti politici, a ritenere l'argomento di grande importanza per permettere all'Italia di progredire, tutelando l'ecologia, la biodiversità, gli ecosistemi e gli animali.

Sulla stessa lunghezza d'onda sia i senatori dei Cinque Stelle, che siedono in commissione Affari costituzionali, che il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, il quale si augura che la modifica del succitato articolo avvenga il più rapidamente possibile per contribuire in prima linea in chiave europea alla salvaguardia del Pianeta. Anche la Lega si dichiara dello stesso avviso degli altri esponenti politici, per raggiungere l'obiettivo prefissato.