L'Inter è infuriata e non ha fatto nulla per nasconderlo. Il motivo è facile intuirlo: prima l'arbitraggio di Nicola Rizzoli in Juventus-Inter, poi le stangate arrivate ieri per l'esterno croato, Ivan Perisic, ed il centravanti argentino, Mauro Icardi. L'esterno croato è stato squalificato per due giornate per aver rivolto espressioni ingiuriose nei confronti del direttore di gara; il capitano nerazzurro, invece, è stato squalificato sempre per due giornate per aver rivolto espressioni ingiuriose nei confronti dell'arbitro di porta, Orsato, e per aver calciato, al triplice fischio finale, il pallone con violenza verso il direttore di gara non colpendolo.

L'Inter non è stata a guardare e ha subito preannunciato il ricorso con un comunicato ufficiale: "In seguito alle sanzioni comminate dal Giudice Sportivo nei confronti dei propri tesserati Mauro Icardi e Ivan Perisic, F.C. Internazionale comunica che inoltrerà agli organi competenti preannuncio di reclamo, al fine di richiedere gli atti di gara”.

Il ricorso potrebbe essere improntato sul fatto che gli animi erano molto accesi e che si sarebbe potuto chiudere un occhio, come è avvenuto proprio nel corso della stessa partita nei confronti di almeno due giocatori della Juventus. Il centrocampista bosniaco, Miralem Pjanic, infatti, ha mandato palesemente a quel paese più volte lo stesso Rizzoli dopo un ammonizione ricevuta in seguita ad un brutto fallo.

Anche il centravanti argentino bianconero, Gonzalo Higuain, ha apostrofato in maniera poco edificante il direttore di gara in seguito ad un fallo fischiatogli su Joao Miranda. In questi due casi l'arbitro internazionale ha sorvolato, nonostante gli insulti fossero abbastanza visibili e decifrabili anche in televisione. Senza dimenticare la bestemmia apostrofata dal terzino svizzero Stephan Lichtsteiner, al momento della sostituzione. Anche quella, in termini di regolamento, sarebbe dovuta essere sanzionata.

Il ricorso dell'Inter, quindi, molto probabilmente sarà improntato sui due pesi e due misure della direzione di gara.