Gianpiero gasperini vuota il sacco sulla sua esperienza al Genoa. Alla fine dello scorso campionato il presidente dei rossoblu, Enrico Preziosi, ha deciso di cambiare allenatore virando su Ivan Juric e il tecnico di Grugliasco ha dovuto dire addio al grifone. Una situazione gestita in maniera poco chiara dalla società genoana, con una separazione burrascosa col proprio allenatore ed una scelta che tuttora risulta ancora incomprensibile. Il giornalista di Sky Sport, Condò, ha tentato di far emergere i veri motivi che hanno portato Gasperini e Preziosi alla separazione.

Tante voci si sono susseguite sull'argomento: i dissidi con alcuni tifosi, presunte richieste di aumento ingaggio ed infine la volontà del tecnico di lasciare il club per puntare altri lidi. A parlare, questa volta, è proprio il diretto interessato che a cuore aperto ha confessato tutto quello che è successo nella sua esperienza sotto la lanterna, concentrandosi sui motivi della rottura.

La verità di Gianpiero Gasperini sull'addio

Mentre la cronaca sportiva vede un Gianpiero Gasperini lanciatissimo con la sua Atalanta, il tecnico dei bergamaschi vuota il sacco sul suo addio al Genoa, raccontando i veri motivi che si nascondono dietro la separazione: "Preziosi è un presidente molto capace, ha portato tanti giocatori fortissimi e poi li ha venduti.

Non sono mai riuscito a capire come con così tante plusvalenze non sia riuscito a dare continuità al club. Dopo la mancata licenza Uefa qualcosa tra noi si è rotto. E' stata una grande delusione, perchè avevamo fatto qualcosa di straordinario sul campo". E svela: "C'erano dei problemi, poi si sono rovinati anche i miei rapporti con Juric quando è diventato il nuovo allenatore".

L'addio era ormai nell'aria, Gasperini impreziosisce la sua versione con un retroscena: "Dissi a Ivan di non farsi usare. Lui mi chiamò prima di accettare per chiedermi cosa avrei fatto l'anno successivo. Spero che un giorno possa sistemarsi tutto tra me e lui".

Quando Gasperini parla del Genoa, lo fa con gli occhi lucidi ed un pizzico di amarezza: "Siamo andati in crescendo per tanti anni, fino a sfiorare la Champions League. Non siamo riusciti a stabilizzarci, la piazza adesso vive male questa situazione e non accetta più questa gestione societaria".