La brutta sconfitta interna contro la Roma di domenica ha messo in seria discussione il futuro del tecnico dell'Inter, Stefano Pioli. Per i nerazzurri si trattava di un match cruciale per la corsa al terzo posto, visto il contemporaneo stop del Napoli in casa contro l'Atalanta, ma la squadra ha fallito l'occasione di portarsi a tre punti dagli azzurri, sbagliando completamente l'approccio alla partita, complice un modulo che ha evidenziato tutti i difetti della squadra, siccome erano almeno in tre giocatori a giocare fuori ruolo (D'Ambrosio, Perisic e Candreva).
La Gazzetta dello Sport ha evidenziato quelli che sono i tre principali capi d'accusa nei confronti del tecnico nerazzurro:
1) Il primo capo d'accusa è legato alle mancate vittorie contro le rivali di sempre. Pioli, infatti, ha ottenuto un punto contro il Milan all'esordio (con gol di Perisic al 94'), per poi perdere male contro il Napoli al San Paolo (3-0), contro la Juventus (1-0, tra le tante polemiche allo Juventus Stadium) e contro la Roma (1-3 a San Siro).
2) Il punto numero è due è conducibile all'eliminazione in Coppa Italia contro la Lazio. Un trofeo alla quale la dirigenza teneva moltissimo, come più volte sottolineato, anche perchè avrebbe portato a giocarsi la Supercoppa Italiana l'anno seguente.
L'approccio alla gara è stato disastroso, e non è piaciuto nemmeno il turn over attuato con il capitano, Mauro Icardi, relegato in panchina.
3) Il terzo capo d'accusa invece fa riferimento al modulo di gioco attuato contro la Roma, che è sembrato a tutti o quasi un azzardo non avendo gli interpreti giusti per attuare quello schema di gioco.
L'assenza del centrale brasiliano, Joao Miranda, squalificato, avrebbe dovuto far propendere al ritorno alla difesa a quattro cosa che invece non è successo. E anche il mancato accorgimento tattico nel corso della partita contro i giallorossi non fa che aggravare la situazione visto che si è continuati con la difesa a tre fino a fine partita, nonostante dopo i primi 45 minuti sembrava abbastanza limpida la situazione, con le lacune palesate dalla squadra in fase difensiva, con Candreva e Perisic costretti spesso a difendere piuttosto che a giocare in fase offensiva.