C’era una volta il campionato di Serie A che si giocava tutto di domenica pomeriggio alle 15. Con Novantesimo minuto su Raiuno dalle 18.10 come unico attesissimo programma per guardare i gol. Poi, con l’accrescere della concorrenza televisiva e la relativa immissione di sempre maggiori introiti, arrivò il posticipo serale di domenica, gli anticipi di sabato, i posticipi di lunedì. Sta destando scalpore il fatto che il prossimo Derby di Milano si giocherà il 15 aprile alle 12.30. Orario non casuale, dato che ricade col «prime time» in Cina. In fondo, è quanto auspicava Erick Thohir nel 2013 quando divenne presidente dell’Inter.

Ma è solo un assaggio della Serie A del prossimo anno, che sarà divisa in ben dieci fasce orarie. Di seguito vediamo i dettagli della rivoluzione che porterà il campionato italiano alla stregua di quello inglese e spagnolo. Ma a cambiare sarà anche la Champions League.

Serie A divisa in dieci fasce orarie: è quanto impone la Tv e i nuovi mercati

L’acquisizione dei diritti televisivi calcistici per il triennio 2018-2021 è in realtà ancora in alto mare. Mediaset Premium potrebbe addirittura rinunciare del tutto al calcio, peraltro è alle prese ancora con la scalata di Vivendi. Poi ci sono i nuovi mercati esteri, come quello cinese, col fuso orario da tener presente. La Cina, come dimostrano l’acquisizione di Inter e Milan, è un mercato irrinunciabile per le casse del calcio italiano che languono.

Si pensa quindi di spalmare ogni giornata di Serie A su dieci fasce orarie distinte dal venerdì sera al lunedì. Si aggiungeranno, alle ormai consolidate 20.45 e 15, ad esempio le 13, le 16.30 e le 19. Oltre che più partite alle 18 e di lunedì. Come avviene appunto nella Liga spagnola e nella Premier inglese. Addio quindi alla domenica tradizionale con più incontri contemporaneamente.

Cosa che in realtà già sta avvenendo gradualmente da tempo.

Serie A, si giocherà anche durante le feste

Ma a cambiare non saranno solo gli orari. Ad esempio, la sosta natalizia della Serie A sarà spostata a gennaio come avviene già per la Serie B. Si giocherebbe quindi da Santo Stefano a Capodanno. A cambiare però sarà anche la nostra partecipazione nella Champions league: l’Italia la prossima stagione avrà nuovamente quattro squadre qualificate ai gironi.

Mentre la metà delle 32 squadre arriverà dalle leghe europee principali. Anche per la Champions cambieranno le fasce orarie: alle 19 e alle 21, come avviene per l’Europa League. L’Uefa spera di ottenere un aumento degli incassi del 30% con questa nuova formula. Come già avvenuto nel Regno Unito. E il parere dei tifosi? Ovviamente non conta. Come diceva Totò ne La banda degli onesti: “Una soluzione ci sarebbe. Adeguarsi!”.