Un tempo è bastato al Crotone. Un tempo per mettere in ginocchio l'inter di Pioli apparsa spaesata e in bambola sotto al sole cocente dell'Ezio Scida. In un momento fatale della stagione i ragazzi di Stefano Pioli hanno dilapidato tutto ciò che di buono era stato fatto. Le sconfitte contro Sampdoria e Crotone (non di certo Real Madrid e Barcellona con tutti il rispetto) hanno terribilmente complicato i piani in casa nerazzurra, con un piazzamento europeo che sarà difficile da centrare visto il cammino delle diretti concorrenti.
Anche il futuro di Pioli è in bilico, alla proprietà cinese non è piaciuto l'atteggiamento della squadra e soprattutto la sufficienza con il quale è stato affrontato il Crotone, a detta di Ausilio.
Certi malumori si sa, devono restare in casa per non andare ad incrementare il nervosismo di un gruppo e di una piazza che ha subito anche il sorpasso del Milan con il derby alle porte. Le dichiarazioni di accusa verso la squadra non sono piaciute quasi a nessuno, specialmente a Marco Materazzi.
L'ex difensore nerazzurro è sbottato con un tweet, sul quale ha scritto: "Si vince e si perde in undici. Prima di parlare guardati allo specchio". Una frecciata nei confronti di Ausilio che non fa altro che alimentare i malumori verso una società che sembra non avere una rotta ben delineata. Materazzi, uno che ha fatto parte dell'incredibile gruppo del triplete capitanato da Jose Mourinho, conosce bene le dinamiche di spogliatoio e forse potrebbe spiegare ad Ausilio che i panni sporchi si lavano in casa.
Tuttavia oggi niente di riposo per la squadra e subito a lavoro ad Appiano per preparare al meglio un derby dai mille significati, che assume ora più che mai la forma dello spartiacque per l'Inter e per Pioli, chiamato a riprendere la rotta verso un piazzamento europeo.
La conferma del tecnico parmense ad oggi sembra un miraggio, e sullo sfondo si ripresentano come qualche settimana fa le ombre dei vari Simeone, Conte e Jardim.
La proprietà cinese vorrebbe un tecnico di personalità, uno in grado di gestire il gruppo e di infondere nei calciatori quella mentalità che non si vede dai tempi di Mourinho. Pioli o non Pioli l'Inter è chiamata a raggiungere almeno il piazzamento in Europa League per non rendere anonima l'ennesima stagione dai troppi proclami e dai troppi milioni spesi in sessione di mercato. L'anno prossimo indipendentemente da chi sarà il tecnico l'Inter ha bisogno di giocatori veri, non di promesse folkloristiche (vedi Gabigol).