La sconfitta è stata umiliante ed è dura da dimenticare. Perchè contro l'Atalanta il suo Genoa non è mai stato in partita. Andrea Mandorlini deve fare i conti con la terza sconfitta consecutiva in campionato e ora la sua panchina è a dir poco traballante. I tifosi sono arrabbiati, nel mirino c'è soprattutto la proprietà ma le critiche hanno coinvolto anche squadra e allenatore.

L'intervista di Andrea Mandorlini al Secolo XIX: "Deluso e arrabbiato, vado avanti"

E così, a pochi giorni dalla batosta interna contro i nerazzurri, il tecnico del Genoa è tornato a parlare per spiegare il suo silenzio e prendersi le proprie responsabilità: "Non mi andava di dire banalità dopo l'Atalanta.

Ero deluso e arrabbiato. E' andato tutto storto, avevamo preparato nel migliore dei modi la partita ma le nostre certezze si sono sciolte in campo".

Le voci sul possibile ritorno di Ivan Juric non scalfiscono Mandorlini: "Il calcio è questo. Devo comportarmi da professionista e andare avanti con il mio lavoro. So come stanno le cose, queste storie non mi toccano. Ho accettato il Genoa per fare il più possibile con questo gruppo".

Il morale dei giocatori è sotto i tacchi, Mandorlini ha provato a rincuorarli personalmente: "Abbiamo parlato a lungo, abbiamo chiarito alcune cose. Ho fatto capire ai ragazzi che posso andare avanti. Sento la fiducia della socetà per proseguire. Il Genoa può ripartire, alla fine faremo i conti.

Il presidente mi ha dato la forza per cercare una svolta".

L'appello alla tifoseria

Domenica scorsa è andata in scena una feroce contestazione nei confronti della proprietà, una protesta che proseguirà anche al Friuli contro l'Udinese: "Il Genoa deve giocare per la sua gente. Il nostro compito è quello di uscire da questa situazione difficile.

Il pubblico deve sapere che stiamo dando il massimo per uscirne, compiendo il massimo sforzo. Mi sento di chiedere ai tifosi genonani di starci vicini. Il momento è molto complicato per tutti noi, per uscirne abbiamo bisogno dell'aiuto della nostra gente".