Guardando il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe dire che l’Inter torna da Crotone con altri tre punti ed il primato in classifica. Ma in molti sono rimasti delusi dalla prestazione dei nerazzurri, insoddisfacente sotto diversi punti di vista. Certo, c’è la scusante di un situazione ambientale difficile, con una temperatura ancora estiva e un terreno particolarmente secco che ha mietuto numerose vittime per crampi in entrambe le squadre. E c’è soprattutto un avversario ben disposto in campo da Davide Nicola: i suoi ragazzi lasciano liberi di muoversi i centrali della Beneamata, attendendoli nella propria metà campo.
Gli spazi sono tutti chiusi e gli attaccanti hanno molta difficoltà a farsi vedere.
Promossi e bocciati
In seguito, nella ripresa, i padroni di casa prendono coraggio e creano diverse occasioni pericolose, sventate da Handanovic, sicuramente tra i migliori dell'incontro. Spalletti sostituisce Gagliardini, autore di una prestazione poco brillante, con Vecino; ma la gara si sblocca solo quando deve rimpiazzare per crampi i due terzini, Dalbert, ancora troppo insicuro, e D’Ambrosio, facendo entrare due vecchie conoscenze come Nagatomo – alla sua partita numero 200 con l’Inter – e Ranocchia, per provare una difesa a tre. È proprio il giapponese, più abituato a interagire con Perisic del brasiliano ex Nizza, a migliorare l’assetto dei nerazzurri.
E così, verso il finale, arriva il primo gol di Skriniar, ormai beniamino di molti tifosi, e il raddoppio nel lunghissimo recupero del solito Perisic, ormai specialista delle reti “last minute”.
Spalletti difende la squadra
Due episodi che regalano la vittoria in una partita in cui l’Inter non ha convinto, anche se Spalletti non si mostra deluso, almeno davanti ai giornalisti: “La squadra si è adattata a condizioni a cui non è abituata – spiega il mister – anche se bisogna sicuramente migliorare, abbiamo mostrato passi avanti nella solidità del gruppo e nella mentalità”.
Insomma per l’allenatore di Certaldo in questa gara l’Inter ha fatto vedere una certa personalità, portando a casa i tre punti: sicuramente diverse avversarie dirette avranno filo da torcere su questo campo. Tuttavia il tecnico riconosce che si è trattato di una partita “sporca”, in cui si è vista poca qualità, soprattutto per l’inusuale lentezza nella fase di costruzione.
La linguaccia di Spalletti
Infine, Spalletti, deve ripetutamente giustificarsi per la linguaccia che ha fatto al momento del gol del due a zero, perché i tifosi del Crotone hanno contestato duramente quel gesto: “Non ho mai esultato dall’inizio dell’anno – dichiara alla Rai – oggi era particolarmente importante battere questo avversario così ostico, così mi sono lasciato andare dopo la rete di Perisic, rivolgendomi ai miei collaboratori in panchina, certamente non al pubblico”. Del resto non è la prima volta che qualcuno mostra la lingua per festeggiare: a parte i tanti giocatori, gli storici del calcio ricordano la stessa reazione da parte di Mourinho, in una gara contro l'Udinese nel 2009, durante la stagione del triplete. Inoltre un momento di distensione è comprensibile, visto che bisogna già tornare a lavorare per la trasferta contro il Bologna di martedì.