Sei partite per decidere il proprio destino: non sono più permessi passi falsi se si vuole raggiungere l’ambita qualificazione alla Champions League. L’Inter è quinta, ad un solo punto da Lazio e Roma che hanno pareggiato il derby della Capitale. Poco più sotto c’è il Milan, che per spalletti non è ancora del tutto fuori dai giochi, nonostante le sette lunghezze in meno. Il tecnico di Certaldo riconosce che i nerazzurri, con solo due pareggi nelle ultime tre trasferte, hanno perso la possibilità di gestirsi un piccolo vantaggio sulle avversarie: d’ora in poi si navigherà a vista partita dopo partita.
Inizialmente il mister evita di confrontare i calendari; ma dopo un po’ si lascia sfuggire che, almeno sulla carta, la Roma sembra avere la strada più agevole, viste le avversarie.
La difficile trasferta di Bergamo
Però se i risultati hanno deluso, la stessa cosa non vale per le prestazioni. Anche dell’ultima gara – in cui si è visto un brutto passo indietro dell’Inter – il mister non butta via tutto, assicurando di aver visto anche aspetti positivi. Ammette che la squadra ha concesso all’Atalanta i primi venti minuti, per non aver sistemato bene alcuni aspetti tattici, forse per non essere riuscito a far capire ai ragazzi quello che chiedeva; ma il resto della partita l'Inter se l'è giocata alla pari, in un campo dove storicamente ha avuto difficoltà negli ultimi anni.
Dunque per l’allenatore nerazzurro è mancata fisicità contro un avversario così ostico, determinato a vincere ogni duello. Inoltre si è faticato parecchio a mantenere la palla, una volta conquistata, non riuscendo facilmente ad ricominciare l’azione, dopo aver fermato i bergamaschi; infine non si è lottato abbastanza, come dimostrano anche i pochi falli subiti.
Le contromosse per fermare il Cagliari
Ora è necessario vincere ogni scontro, a partire da quello casalingo col Cagliari, che viene da un’importante vittoria in ottica salvezza contro l’Udinese. Spalletti si aspetta di vedere, oltre alla qualità tecnica, anche una certa fisicità e tanto carattere da parte dei suoi. E magari che si torni a segnare, possibilmente con qualche rete anche dei centrocampisti e non dei soliti Icardi o Perisic, ultimamente a secco.
Scontata la squalifica, rivedremo in campo Brozovic nel ruolo di regista, perché il croato ha saputo assumersi responsabilità importanti, riuscendo a far girare bene la palla. Si conta anche di poter utilizzare Rafinha, che il mister consola per il gol sbagliato a Bergamo, sottolineando la sua capacità di creare diverse occasioni, anche se non si è riusciti a finalizzarle. Il tecnico nerazzurro sembra intenzionato a riproporre la difesa a tre, già vista con l’Atalanta per affrontare meglio le caratteristiche dei sardi perché, dato il loro 3-5-1-1, i nerazzurri si troveranno otto calciatori nella fascia centrale, da cui devono comunque passare; non sarà facile sbrogliare quella matassa, per cui sarà necessario evitare che gli altri siano in superiorità numerica.
Il mister teme Sau, una punta messa qualche metro più dietro, che fa un grande lavoro attorno a Pavoletti. Il pericolo maggiore è che, quando i sardi riescono a gettare la palla dietro la linea difensiva avversaria, arrivano a rete con i due attaccanti e due centrocampisti e diventa molto facile prendere gol. Allo stesso tempo bisogna rompere la linea difensiva a tre del Cagliari Calcio, “un fortino davanti al portiere”. Per questo sembra più indicato schierare tre centrali dietro, anche se sarà sempre l’equilibrio di tutta la squadra a fare la differenza. Insomma, in una gara difficile, contro un avversario che ha bisogno di fare punti per la classifica, Spalletti si aspetta un'Inter determinata, che lotti su ogni pallone.