Il recupero del derby arriva un mese dopo quel tragico quattro marzo in cui il calcio italiano si è fermato dopo l’improvvisa scomparsa di Davide Astori. In questi 30 giorni sembra essere cresciuta la qualità del gioco dell’Inter, insieme all’entusiasmo dei tifosi. Luciano Spalletti ha ammesso che già da un po’ negli allenamenti si notava come la squadra stesse uscendo dal periodo buio di inizio anno. Merito di tutto l’ambiente, ma soprattutto dei calciatori: “Hanno il cuore nerazzurro, anche se per un periodo gli si è intasata un po’ la testa – spiega il mister – si sono lasciati turbare da tutto quello che ci gira intorno, ma si vede che sono innamorati del proprio lavoro e dei propri sostenitori; è attraverso questa passione che hanno rimesso a posto molte cose”.
La posta in palio nel derby
La squadra sta bene: viene dalle prove convincenti contro Sampdoria e Verona, dove si è finalmente vista la palla girare più velocemente. Per Spalletti anche nel momento più negativo vissuto dalla squadra – difficile da gestire psicologicamente, visto che per i nerazzurri si ripete puntuale da diversi anni – nella testa dei calciatori c’è sempre stata la volontà di rimettere le cose a posto, facendo continue prove, senza mai sprecare tutto quello che è stato costruito nel tempo, fino a che non si è trovata la soluzione. Così la gara contro il Milan non sembra più decisiva per l’esito della stagione, come appariva un mese fa, ma rimane comunque importante, perché c’è l’occasione di fare punti rispetto a chi ha già giocato ed avvicinarsi sempre di più all’obiettivo di tutti: quel ritorno in Champions che i tifosi attendono ormai da troppi anni.
Brozovic, l’arma in più contro il Milan
Probabilmente rivedremo la formazione delle ultime gare, anche se Spalletti non si sbilancia, annunciando di avere l'intera rosa a disposizione (compreso Andrea Ranocchia che è tornato a lavorare nel gruppo). Il mister spiega che tutta la squadra possiede la giusta forza per affrontare una partita mai facile, come quella contro i cugini del Milan.
Certo difficilmente rinuncerà a Brozovic nel ruolo di organizzatore del gioco: “Ho sbagliato a non impiegarlo prima in quella posizione, ma tutti i numeri mi portavano a pensare che fosse rischioso mettere un giocatore così anarchico e mobile davanti alla difesa – ammette davanti ai giornalisti – invece questa nuova collocazione l’ha responsabilizzato ancora di più; perde meno palloni, fa più contrasti e fa viaggiare la sfera più velocemente”.
Per il tecnico di Certaldo anche il Milan è in salute, come si è visto anche contro la Juventus. “Stanno giocando un buon calcio, fatto di possesso palla, costruzione dal basso, verticalizzazioni improvvise con Bonucci che finge di giocare corto e invece la alza e la mette dietro la linea della difesa”.
Una sfida tra due squadre in forma
“I rossoneri hanno due terzini che spingono molto, con gli esterni che sanno stare all’interno del campo, riuscendo ad essere in modo duttile ora centrocampisti ora attaccanti – aggiunge Spalletti – sono bravi a giocare nello stretto, dimostrando qualità e sfruttando la possibilità di cambiare gli uomini davanti, avendone diversi di livello”. Per batterli bisogna avere la certezza di essere altrettanto forti, di scendere in campo cercando di dominare il gioco, di gestire la gara, di avere la conoscenza tattica di ciò che faranno gli avversari e quindi di sapere come reagire, andando al sodo.
Ormai Gattuso ha inculcato ai suoi una mentalità vincente che prima latitava, tuttavia vincere significherebbe per l’Inter ampliare i punti di distanza dai milanisti. Un'occasione che Spalletti non vuole lasciarsi sfuggire.