Lo aveva promesso e lo ha fatto. Più volte Luciano Spalletti aveva rimandato alla fine del campionato tutti i commenti sulla stagione, perché era troppo importante che la squadra rimanesse concentrata sull’obiettivo di agguantare la qualificazione alla Champions League. Una volta raggiunta la meta, il tecnico di Certaldo ha potuto parlare con schiettezza della situazione all’Inter, mettendoci ancora una volta la faccia. Infatti, dopo i ringraziamenti di rito, ha subito affrontato il problema che ha rischiato di condizionare i risultati dei nerazzurri: quel Calciomercato interrotto a metà che ha rischiato di illudere i tifosi.
Il mister non fa nulla per nascondere che non sono arrivati i rinforzi che gli erano stati promessi inizialmente dalla società, tanto da ritrovarsi a combattere con una formazione diversa da quella che aveva immaginato.
Impossibile riscattare Cancelo e Rafinha
Spalletti questa volta ha voluto essere chiaro con tutti: anche nella prossima stagione ci saranno i paletti del Fair Play Finanziario da rispettare; quindi la dirigenza si muoverà ancora una volta nei limiti dei parametri imposti dall’Uefa. Non bisogna fare l’errore dell’anno scorso, raccontando notizie sbagliate sul mercato: il mister è ancora infastidito per la sfilza di nomi che erano usciti sui giornali, probabilmente per la soffiata di qualche dirigente, e che poi non sono mai arrivati.
E per far capire bene il messaggio, il tecnico ha detto che in questo momento non ci sono le condizioni per un riscatto di Cancelo e Rafinha. Infatti le plusvalenze da raggiungere entro il 30 giugno rendono impossibile ad oggi che i due giocatori, che pure sono stati fondamentali per il raggiungimento del quarto posto, possano rimanere a Milano: eventualmente si potrà riparlarne a luglio, ma è chiaro che i due sono sempre più lontani dall’Inter.
Dubbi sul futuro di Icardi
Anche per quanto riguarda Icardi, l’allenatore nerazzurro ha parlato con sincerità, lasciando intendere che non è sicura la sua permanenza: un’eventuale addio dipenderebbe anche dalla volontà di Mauro di fare esperienze diverse. In caso dell’uscita di un giocatore così importante, diminuirebbero le possibilità di crescita, a meno che non arrivasse un sostituto altrettanto prestigioso.
Spalletti ha ammesso che proverebbe un grande dispiacere se ad andarsene dovesse essere Skriniar, per le tante qualità che ha mostrato, ma per fortuna lo slovacco ha più volte ribadito la sua intenzione di restare in nerazzurro. Il mister ha parlato anche del suo rinnovo sulla panchina, rivelando di averne discusso con la dirigenza, ma di non avere fretta, perché è più importante dimostrare giorno dopo giorno di avere quelle qualità per allenare una squadra particolare come l’Inter. Tra i suoi meriti maggiori c’è stato di sicuro il rilancio di Brozovic, diventato una pedina fondamentale del centrocampo: eppure il tecnico ammette di averci messo del tempo per capire di aver inizialmente sbagliato il posizionamento e per trovargli il giusto ruolo, che lo ha portato a crescere tanto, facendo dimenticare la discontinuità del passato.
Elogi per Andrea Ranocchia, interista vero
Che Spalletti non avesse nessuna intenzione di ripetere l’errore dell’anno scorso, quando alcuni giornali arrivarono a fantasticare di 150 milioni pronti da investire per raggiungere la Champions, lo si è capito anche dalla prudenza con cui ha parlato degli obiettivi per il futuro, riconoscendo che con vincoli di bilancio così stringenti diventa difficile recuperare il divario con le prime della classe. Non ha voluto fare nomi di possibili innesti, limitandosi a lodare Lautaro Martinez, appena arrivato a Milano, un giovane attaccante molto forte in prospettiva. Meno scontati gli elogi ad Andrea Ranocchia, uno che il tecnico non vorrebbe mai far partire nonostante le stagioni sfortunate vissute in passato, perché interista al 100% ed un punto di riferimento per i compagni all’interno dello spogliatoio: l’unico capace di parlare con franchezza a tutti.