Il ruolino di marcia della Juventus 2018-2019 è eccezionale, basti pensare che in campionato ha conquistato 43 dei 45 punti a disposizione e in Champions League, nonostante i due passi falsi con Manchester United e Young Boys, ha ottenuto il passaggio del turno da prima qualificata. Gran parte del merito di questo successo è da attribuire alla difesa il cui uomo più rappresentativo e più in forma del momento è Giorgio Chiellini che ha rilasciato un'intervista a Dazn, durante la quale ha evidenziato alcune caratteristiche del suo carattere. Inoltre si è soffermato sul nuovo modo di affrontare le gare da parte di tutto il gruppo.

L'evoluzione della Juve e del suo capitano

Il capitano bianconero ha raccontato come la sua esuberanza in campo è in contrasto con un carattere timido e introverso nella vita di tutti i giorni. Durante gli anni, il difensore ha lavorato su se stesso cercando di imparare dagli errori commessi. 'Ora negli anni ho imparato con l'esperienza, con gli errori soprattutto a migliorare alcuni atteggiamenti'. Anche la squadra bianconera in sei anni ha sperimentato soluzioni diverse per ottenere il massimo in campo: 'Se penso alla differenza fra Berlino e Cardiff, solo due anni ma 8/11, è una squadra profondamente diversa non solo negli uomini ma anche nello stile di gioco', evidenzia il Dottor 'Chiello'.

La squadra deve colmare alcune lacune, come ad esempio i momenti di blackout visti con Genoa o Manchester United: 'Quel pareggio che è venuto fuori con il Genoa, noi in casa non possiamo permetterci di regalare due punti'. L'altro difetto è la poca prolificità, non a caso spesse volte i bianconeri sono rimasti sull'uno a zero, con il rischio di essere raggiunti facilmente: 'L'1-0 è il risultato perfetto magari fino al 60' quando poi fai il secondo e la gestisci ancora meglio', questo è cio di cui è convinto Giorgio.

L'approccio alle gare

Il nazionale italiano si prepara per ogni partita studiando i movimenti del suo gruppo e poi quelli degli attaccanti avversari per cercare di arginarli: 'Ci sono dei momenti in cui tutto accade velocemente e anche se sai che ti fa quel movimento, che quello è il suo tiro preferito, lo fa talmente bene, che arrivi sempre un momento dopo'.

L'attaccante più difficile da marcare è Icardi: 'Secondo me nell'area di rigore è il secondo attaccante più forte che ho marcato perché ti disintegra mentalmente. Ne ho trovato solo uno peggio, ma da quest'anno gioca insieme a me (Cristiano Ronaldo)', afferma sollevato il fedele scudiero.

Il calcio è in continua evoluzione e ognuno ha il dovere di seguirne i mutamenti per non restare indietro. La difesa per gli italiani è un punto di forza, non a caso i più grandi difensori sono originari del Belpaese: 'Sarebbe bello mantenere quella cultura italiana che ci ha permesso di raggiungere grandi traguardi, se mi guardo indietro penso a Cannavaro, Nesta, Baresi, Maldini, per poi andare a Gentile, Scirea'.

Per espletare il ruolo di capitano, Chiellini s'ispira a Del Piero, Scirea e Buffon. Come il numero dieci vuole accogliere i nuovi arrivati e istruirli nello stile bianconero: 'L'atteggiamento suo, ma anche di Cannavaro e Buffon, era quello di farmi sentire a mio agio'. Scirea rappresenta per lui un maestro di vita professionale e umana: 'Penso che debba essere fonte di ispirazione per me e per le generazioni future'. Con Buffon il difensore ha condiviso 300 giorni all'anno e rimpiange il carisma con cui si poneva nello spogliatoio: 'Gigi faceva emozionare le persone, veramente ti toccava dentro. Per me è un orgoglio averlo avuto tante volte alle mie spalle'.

Sul prossimo derby della Mole il giocatore è consapevole del fatto che non sarà semplice perché il Torino con Mazzarri è cresciuto e poi la gara con l'altra metà di Torino e quella contro l'Inter sono diverse e cio l'ha capito anche Cristiano Ronaldo.