Di Francesco ha sicuramente una qualità assai importante per un allenatore: nei momenti di massima difficoltà, che nella sua avventura sulla panchina della Roma non sono stati pochi, sa stringere i denti e difendere con forza e decisione le proprie idee sulla gestione del gruppo e il suo "credo" tattico. Sono, del resto, queste idee ad aver portato la formazione capitolina fino alla semifinale di Champions League solo lo scorso anno, persa con qualche rimpianto contro gli storici rivali inglesi del Liverpool.

Di Francesco sulla graticola, in attesa di giudizio

Se Di Francesco non molla neanche dopo le figuracce rimediate con Cagliari e Viktoria Plzen, è chiaro che il pallino delle decisioni importanti è saldamente nelle mani del presidente James Pallotta che, secondo i beninformati, sta valutando da tempo la possibilità di un cambio di allenatore in corsa. I nomi caldi sono noti ai più: Conte, Blanc, Montella e Donadoni. Il bisogno di dare una scossa all'ambiente è innegabile.

Si è saputo, nei giorni scorsi, che Pallotta avrebbe voluto esonerare Di Francesco dopo la sconfitta di Bologna, ma la dirigenza avrebbe difeso strenuamente il tecnico. La Roma, intanto, rischia di perdere troppo terreno dalle prime quattro posizioni, quelle che a fine stagione permetteranno di strappare il pass per la prossima edizione della Champions League.

Al momento la classifica recita che nei primi quattro posti ci sono Juve, Napoli, Inter e Milan, con la Lazio in agguato. Dunque, i giallorossi devono necessariamente risalire la china e, se si guarda il calendario, non sarà un'impresa per niente facile.

Di certo, a gennaio sarà necessario tornare sul mercato per rafforzare tutti i reparti: le partenze dei vari Alisson, Nainggolan e Strootman hanno lasciato ferite pesanti e indebolito la squadra in modo oggettivo.

I tifosi, poi, si sono legati al dito la cessione di Momo Salah, esploso definitivamente con la maglia del Liverpool.

Pregi e difetti di mister Di Francesco

Eusebio Di Francesco ha sicuramente grande carattere e mentalità, conosce la materia che insegna anche per essere stato un calciatore di buon livello, tuttavia non sembra riuscire a tenere costantemente alta la concentrazione del suo gruppo.

Nel calcio moderno, purtroppo, questo è un grosso limite. La conseguenza naturale è stata un'alternanza di risultati diremmo patologica, che ha fatto della Roma edizione 2018/2019 un mistero calcistico e soprattutto un rebus tattico difficile da sbrogliare, visto che in molti ritengono che il gioco espresso non è ancora ben chiaro, riducendosi spesso nella ostinata ricerca di bomber Dzeko. Quando manca lui, poi - com'è accaduto nelle ultime gare - sono davvero dolori, anche perché Patrik Schick, fiore all'occhiello del mercato di Monchi, per ora ha clamorosamente deluso le aspettative. In ogni caso, dopo Roma-Genoa il direttore sportivo spagnolo volerà a Boston per fare il punto della situazione col presidente Pallotta.

Mister Eusebio Di Francesco teme il Genoa

Il bookmaker Sisal-Matchpoint offre la vittoria romanista contro il Genoa a 1,42. Il pari è quotato 4,60, mentre il segno 2 paga 7,50. In realtà, a nostro parere, la squadra guidata dall'ex allenatore della nazionale Cesare Prandelli presenta molte insidie, soprattutto se si chiuderà in difesa, bloccando le fasce a Under e agli altri giocatori giallorossi, per poi lanciare negli spazi uomini rapidi e pratici come il bomber Piatek (seguito con grande interesse proprio dalla Roma) e il giovane Kouame, nel mirino del Milan per la sua velocità.

Dal punto di vista tattico, Roma-Genoa sarà partita di grande interesse. Si gioca all'Olimpico il 16 dicembre, con inizio alle 20:30. Per Di Francesco, e forse per molti dei suoi fedelissimi, Monchi incluso, si tratterà di una vera e propria ultima spiaggia.