La delusione per il mancato passaggio del turno in Champions League per l'Inter deve essere necessariamente smaltita nei prossimi mesi. C'è un nuovo o, forse, dovremo dire vecchio trofeo per il quale concorrere, perché in fin dei conti l'Europa League non è altro che l'erede della storica Coppa Uefa. I nerazzurri negli anni '90 la sollevarono tre volte, inutile dire che all'epoca era molto più prestigiosa e, in tante edizioni, competitiva tanto quanto la Coppa dei Campioni. Il primo avversario sul cammino degli uomini di Luciano Spalletti che contenderà l'accesso agli ottavi di finale è il Rapid Vienna: con l'Inter c'è un solo precedente nel primo turno della Coppa Uefa 1990/91, la prima delle tre edizioni del trofeo che il club milanese portò in bacheca.
Qualificazione sudata nel 1990
La doppia sfida con gli austriaci nel primo turno della Coppa Uefa 1990/91 fu un'autentica battaglia per gli uomini allenati da Giovanni Trapattoni. Il match d'andata disputato a Vienna sembrava essersi messo in discesa per l'Inter, in vantaggio dopo appena 5' con uno spettacolare gol di Lothar Matthaeus. Purtroppo lo stesso fuoriclasse tedesco sarebbe uscito dal campo per problemi muscolari poco dopo il 20' e l'intera squadra ne avrebbe risentito. I padroni di casa allenati dalla vecchia gloria del calcio austriaco Hans Krankl pareggeranno il conto ad inizio ripresa con Pfeifenberger e si porteranno sul 2-1 con Keglevits. L'Inter fallirà anche un calcio di rigore con Andy Brehme, al ritorno è dunque chiamata alla rimonta.
Il campo di San Siro è squalificato, si gioca a Verona il 3 ottobre 1990. Per i nerazzurri è durissima, nonostante la pressione la trincea del Rapid resiste e, oltretutto, la formazione ospite va anche vicina al gol in contropiede. Il bunker austriaco salta soltanto al 67' grazie al gol di Berti ed all'84' lo stesso centrocampista segnerà il punto che consegnerebbe ai nerazzurri la qualificazione.
Il condizionale è d'obbligo perché 4' dopo Weber accorcia le distanze costringendo le due squadre a 30' di overtime. Sarà Jurgen Klinsmann al minuto 101 a consegnare all'Inter il passaggio del turno. I nerazzurri avrebbero poi messo a segno un'altra fantastica rimonta nel secondo turno, ai danni dell'Aston Villa, ma questa è un'altra storia, una tappa del cammino che porterà Matthaeus e compagni nel 1991 a levare al cielo la prima Coppa Uefa della storia interista.
Rapid Vienna, nobile austriaca in decadenza
Con 32 campionati vinti, il Rapid è la squadra più titolata d'Austria, ma non si fregia del titolo di campione nazionale dalla stagione 2007/2008. In campo internazionale ha vinto due volte la Coppa dell'Europa Centrale nel 1930 e 1951 ed è stato due volte finalista della Coppa delle Coppe nelle stagioni 1984/85 (sconfitto 1-3 dall'Everton) e 1995/96 (sconfitto 0-1 dal Paris Saint Germain). Nella passata stagione si è classificato al terzo posto in campionato, a ben 21 punti di distacco dal Salisburgo campione d'Austria. Squadra di buoni mestieranti del pallone, decisamente decaduta rispetto al glorioso passato e, attualmente, in netta difficoltà in campionato dove è addirittura ottava (su 12 formazioni che compongono la prima divisione austriaca) e reduce da un clamoroso 1-6 incassato nel tradizionale derby contro l'Austria Vienna.
In Europa League ha comunque disputato un buon cammino, eliminando nei preliminari Slovan Bratislava e Steaua Bucarest e classificandosi seconda a pari punti con il Villareal, davanti a Glasgow Rangers e Spartak Mosca. L'allenatore è Dietmar Kuhbauer, ex calciatore e nazionale austriaco a cavallo tra gli anni '90 e i primi 2000. Il modulo utilizzato è solitamente un 4-2-3-1, dove spiccano senza dubbio il centrale di metacampo Stefan Schwab, capitano della squadra e l'attaccante esterno Cristoph Knasmullner che ha militato nella Primavera dell'Inter. Il match d'andata con l'Inter si disputerà a Vienna, in Austria, il 14 febbraio prossimo. Ritorno al 'Meazza' il 21 dello stesso mese.