Se si guardassero i soli numeri la Juventus dovrebbe essere in un momento di grande forma, almeno in campionato. Snocciolando le cifre non si possono non notare i 16 punti di vantaggio dei bianconeri sulla seconda posizione, margine più che sufficiente a far preparare ago e filo per apporre il tricolore sulle maglie della prossima stagione, l'ottava consecutiva. Scorrendo più a fondo le statistiche del campionato bianconero ci imbattiamo nelle sole 16 reti finora incassate dai bianconeri, che, affiancate ai 55 centri realizzati, rendono la Juve la squadra con la miglior difesa e il miglior attacco della Serie A.
Ma i numeri spesso nascondono le dinamiche che li generano e questo è uno di quei casi. La vittoria di domenica in casa del Napoli, in quella che era sì la sfida alla seconda forza del campionato, ma che nella realtà dei fatti non rappresentava nient'altro che il feticcio di uno scontro diretto, cela dei risvolti preoccupanti.
La Juve vince ma non convince
Sul piano del gioco la Juve non ha restituito la supremazia che ci si aspettava, anzi, i partenopei si sono resi protagonisti di un secondo tempo di assoluta caratura, e solo il palo ha impedito che la supremazia nel gioco si traducesse nel pareggio degli uomini di Ancelotti. Giocare bene, oltre che ai risultati, contribuisce in maniera determinante in termini di mentalità e consapevolezza della propria forza, doti delle quali la Juventus sembra orfana nonostante continui a macinare punti.
Più o meno dovrebbe essere questo quello che ha pensato Cristiano Ronaldo quando al 64esimo minuto si è rivolto spazientito verso la panchina chiedendo l'intervento di Massimiliano Allegri con un "Mister..." che lascia poco spazio alle interpretazioni. Il fuoriclasse portoghese, dall'alto del suo palmares, sa quale debba essere l'atteggiamento di una squadra che deve lottare ai vertici del calcio europeo, atteggiamento che in quel momento non riusciva evidentemente a riconoscere nella Juventus.
Ronaldo richiama Allegri
Sia che lo si interpreti come una richiesta di aiuto, oppure come una vera e propria critica, non si può non vedere come il bersaglio dello sfogo del portoghese sia Allegri. Il campo restituisce spesso come il cinque volte Pallone d'Oro tenti spesso di fare gioco e di imbastire trame con i compagni, risultando però spesso abulico al resto della squadra che, anche se spesso efficace, in questo periodo è tutto meno che armoniosa.
Quest'ultimo episodio ci restituisce, insieme ad altri più impliciti, un'insofferenza di fondo di Cristiano Ronaldo verso il gioco della sua squadra e di conseguenza verso la sua guida tecnica. Allegri in questo momento sembra aver perso il polso rispetto ad un gruppo che sta fornendo prestazioni sottotono e l'uscita dell'uomo più rappresentativo sembra dimostrarlo, non il miglior viatico per l'ambiente in vista della difficilissima sfida di coppa contro l'Atletico Madrid.