Il campionato italiano di Serie A si avvia a vivere la sua ultima parte. Ieri si è consumata la 31ma giornata. A sole 7 partite dalla conclusione, la giornata di campionato ha evidenziato diverse aspetti positivi e negativi dei vari club impegnati. Come ha messo bene in evidenza Mario Sconcerti nel suo consueto editoriale su "il Corriere della Sera", ci troviamo davanti ad una Serie A senza più logica.

Dovremmo ringraziare Spalletti

Per Sconcerti l'unica certezza in questo campionato è la Juventus. E non è difficile crederlo, basti pensare che in 31 gare disputate, la Vecchia Signora ha ottenuto ben 27 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta, segnando 64 goal e subendone 20.

E, ovviamente, ci sono i punti realizzati, ben 84, che consentono ai bianconeri, anche grazie al pareggio del Napoli con il Genoa di ieri per 1-1, di andare a giocare a Ferrara sabato 13 aprile praticamente sul velluto. Infatti, a Massimiliano Allegri basterebbe anche solo un pareggio per essere matematicamente certo di aver vinto l'ottavo scudetto di fila.

Tutto questo fa dire a Mario Sconcerti che "tutto è uguale e tutto è diverso". Anche perché se si guarda aprioristicamente la classifica di Serie A, l'Inter è terza. Quindi, ha nettamente migliorato rispetto alla stagione passata dove era arrivata solo quinta. Per questo Sconcerti sostiene "dovremmo fermarci e ringraziare Spalletti" per quello che ha fatto gestendo una situazione difficile e complessa, ulteriormente complicata anche dal caso Icardi.

D'altra parte, il distacco dei nerazzurri dalla capolista è di ben 27 punti, in pratica "la lontananza infinita".

Le ragioni di questo distacco per Sconcerti

Il giornalista sportivo toscano, nel suo editoriale, prova ad individuare quali potrebbero essere le ragioni di fondo per questo enorme divario tra Inter e Juventus. Innanzi tutto, per Sconcerti, all'interno dello staff nerazzurro mancherebbe un adeguato dialogo tecnico.

Non solo, un'altra ragione di questo gap andrebbe ricercata non tanto nelle colpe dell'allenatore di Certaldo quanto nei singoli giocatori nerazzurri. Sono tutti "ottimi" giocatori, ma i migliori tra loro per Sconcerti non hanno continuità mentre altri vengono definiti "bizzosi" dal giornalista. Ma la differenza fondamentale, Sconcerti, la identifica in quella che lui stesso chiama "la base dell'utenza".

In pratica, è solo grazie ai milioni di tifosi che seguono una squadra e fanno ottenere introiti pubblicitari che si possono ottenere dei risultati apprezzabili, trasformando una modesta "collina dietro casa nel monte Olimpo". Tanto è vero che, per Sconcerti, la qualità dei giocatori "non fa la differenza". Infatti, l'Inter è terza, ma è l'Atalanta la squadra che "gioca meglio". Ma la verità è che, dietro le prime due squadre del campionato, secondo Sconcerti, ci sono tutte squadre "incapaci di tenere il ritmo", compresa l'Inter.