La Juventus ieri ha annunciato finalmente il nuovo allenatore che come previsto è Maurizio Sarri, conduttore da sempre osteggiato dalla tifoseria bianconera perché è stato sulla panchina del Napoli e comunque non rispecchierebbe lo stile della società. A parlare dell'impatto che potrebbe avere la nuova guida sul pianeta bianconero è Fabio Capello, nell'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport".
I consigli per Maurizio
L'ex allenatore, attualmente in vacanza in Svizzera, ha ricordato il momento in cui è approdato nel club di Andrea Agnelli.
I tifosi l'hanno immediatamente contestato e non tanto perché aveva allenato Milan e Roma, quanto perché precedentemente aveva dichiarato che non sarebbe mai stato il tecnico della Vecchia Signora. Gli ultrà hanno cercato di annientarlo con i soliti striscioni vergognosi. L'intervistato pensa che gli ultras siano uno dei mali del calcio italiano e non risparmiano anche chi come Ancelotti ha vinto tutto durante la carriera. Ultimamente il passaggio di Antonio Conte all'Inter è stato ritenuto dai tifosi bianconeri un tradimento, quanto al contrario si tratta solo di professionalità.
Ricordando ancor il suo periodo all'ombra della Mole ha spiegato che i malumori nei suoi confronti sono evaporati quando sono arrivate le prime vittorie e comunque lui rispetto all'ex Napoli aveva il vantaggio di essere stato un giocatore di Madama per cui conosceva il modus operandi dell'ambiente: "Io rispetto a Sarri avevo una corsia privilegiata: ero stato in bianconero da calciatore".
La nuova guida tecnica non deve fare nulla per attirare su di sé la benevolenza dei supporters, perché nell'ambiente ci si può guadagnare la fiducia solo vincendo: "Non deve pensare ai tifosi né fare nulla per ingraziarseli. Basterà fare bene". Dopo aver vinto otto scudetti di fila e speso tanto per l'obiettivo Champions League, la società bianconera con l'ex Napoli vuole salire sul tetto d'Europa e stringere tra le mani la coppa dalle grandi orecchie sfuggita ben due volte in cinque anni.
Il salto di qualità
L'organico della Juventus è di alto spessore, spetterà a Maurizio Sarri trovare la quadra per farlo rendere al massimo e lui al Chelsea ha dimostrato di essere capace di adattarsi a situazioni nuove. Se al Napoli ha utilizzato il 4-3-3 dando vita a quel gioco che molti hanno battezzato come il Sarrismo, tra i blues ha fatto cose diverse perché ha lasciato Hazard libero di muoversi a suo piacimento e i risultati sono arrivati ugualmente, basti pensare che ha vinto l'Europa League ed è arrivato terzo in Premier League, il campionato più difficile d'Europa.
In ultima analisi, secondo Capello, Sarri passando dalla Serie A alla Premier ha fatto il salto di qualità: "Maurizio è andato a Londra da insegnante delle superiori e torna in Italia da professore universitario".