Domani pomeriggio la Juventus ospiterà all’Allianz Stadium il Verona e per l’occasione Maurizio Sarri ha tenuto la consueta conferenza di vigilia per presentare il match. Durante il dibattito è ritornato anche sugli errori che hanno portato l’Atletico a rimontare il vantaggio bianconero di 2-0. L’allenatore innanzitutto ha precisato che ancora non è stato analizzato a fondo il pareggio del Wanda Metropolitano perché la squadra è tornata a Torino nel pomeriggio di ieri, ma sono stati preparati dei video da sottoporre ai giocatori. Nella prestazione di mercoledì, secondo Sarri, ci sono stati degli episodi in cui i bianconeri hanno mostrato superficialità: “Si parla delle palle ferme perché abbiamo pagato lì”.

Dopo l’analisi il tecnico ha come obiettivo correggere il difetto, piuttosto che cambiare totalmente. Fino a questo momento l’ex Napoli e Chelsea ha utilizzato lo stesso undici, ora contro il Verona solo dopo l’unico allenamento capirà se occorrerà fare qualche ristretta turnazione: "Abbiamo la fissa del turnover qui, in Inghilterra le squadre fanno 7-8 partite in più eppure le squadre giocano con 14 giocatori”. Il modus operandi degli inglesi è impensabile in Italia più per una questione mentale che fisica.

Su Dybala e Bernardeschi

In questo periodo la squadra, impegnata a cambiare modalità di gioco, deve trovare i giusti equilibri e per far ciò occorre continuità. L’intervistato comunque non esclude di cambiare tre-quattro giocatori, qualora questi risultassero troppo stanchi.

Molti, nell’ultima gara, hanno notato una Juve in cui sono emerse alcune peculiarità della filosofia di gioco di Sarri, ma il conduttore che non è più integralista, intende inculcare i suoi insegnamenti ai giocatori senza fare l’errore di snaturarli: “Giocheremo un calcio con idee mie, ma senza andare contro certe caratteristiche”.

L’allenatore pensa che Dybala sia un po’ indietro con la preparazione perché si è aggregato al gruppo solo a fine agosto (causa Copa America), ma è già in grado di giocare ad un buon livello. La Joya è entrato durante il secondo tempo contro l’Atletico Madrid e ciò dimostrerebbe che l’apprendimento del nuovo ruolo sta proseguendo sui giusti binari.

Durante la conferenza d’insediamento il tecnico di Valdarno aveva elencato tra i suoi programmi quello di dare un ruolo ben definito a Bernardeschi. Dopo questo primo periodo, il nuovo conduttore ha appurato come l’ex viola potrebbe dare il meglio di sé da mezzala, ma essendoci in quel reparto già abbondanza di interpreti (sette centrocampisti) gli ha chiesto di proseguire la specializzazione da esterno d’attacco. Fino a questo momento il numero 33 bianconero non è riuscito a fare la differenza in gara, ma essendo dotato di tecnica, buona velocità e resistenza, ci sarebbero ampi margini di miglioramento. L’intervistato cercherà di aiutare Bernardeschi in questo processo di maturazione: “È compito di tutti, principalmente suo, ma anche mio e della società accompagnarlo pian piano a farlo rendere come può”.