Una seconda chance nel mondo del calcio. Protagonista di questa storia di "riabilitazione" a lieto fine è il calciatore venticinquenne, Ruben Semedo. Difensore portoghese in forza all'Olympiacos Pireo, il giovane atleta, oggi in libertà vigilata, è stato convocato per la prima volta nella nazionale portoghese. Il ct Fernando Santos ha spiegato che si può tornare a vivere anche dopo aver commesso degli errori.

Uno stile di vita al limite, tra molti bassi e pochi alti

Indagato e trattenuto dalla polizia anche nel 2017 per alcuni incidenti procurati con armi da fuoco in due diversi pub, il calciatore classe 1994 fu arrestato il 22 febbraio dello scorso anno in Spagna, quando indossava la maglia del Villareal, con l’accusa di sequestro di persona, assalto e violenza contro un uomo che avrebbe minacciato a casa sua, con una pistola, sottraendogli circa 20mila euro, più alcuni oggetti, fra cui un computer.

Dopo cinque mesi dietro le sbarre, Ruben torna in libertà dopo aver pagato la cauzione di trentamila euro, con la richiesta della Corte di mantenersi ad almeno trecento metri di distanza dalla vittima e di comunicare puntualmente ogni settimana i propri spostamenti. Semedo oggi è tornato ad essere un calciatore. "Dopo aver pianto tutte le notti nel buio della cella - racconta il calciatore - i miei legali erano sicuri che avremmo risolto tutto in un paio di settimane al massimo, ma dopo il secondo mese ho iniziato a temere che non sarei mai piu’ tornato a giocare. Ho cominciato ad allenarmi tutte le mattine, sono stati mesi in cui sembrava che le cose non sarebbero cambiate". Uscito dalla prigione, Semedo ha chiuso anche la sua esperienza al Villareal ed è arrivato dopo due prestiti (all'Huesca e al Rio Ave) all'Olympiacos, nel campionato greco.

Dalle sbarre all'Europeo

Lo scorso 18 settembre ha esordito in Champions League con la maglia dell'Olympiacos contro il Tottenham, poi è andato anche in gol nel match della seconda giornata del massimo trofeo continentale perso dalla formazione ellenica, 1-3 in casa della Stella Rossa. Nei giorni successivi è arrivata la chiamata in nazionale per le prossime due gare di qualificazione del Portogallo ad Euro 2020: l'11 ottobre contro il Lussemburgo ed il 14 contro l'Ucraina.

"È stato chiamato per quello che può dare alla squadra, ma anche perché socialmente questa può essere considerata una cosa molto importante", sono le parole del mister campione d'Europa Fernando Santos. Dalla gioia alla disperazione. Dai cinque mesi di prigione, alla felicita’ di indossare la maglia della nazionale. Tutto in poco più di un anno. Una storia di rinascita, umana e sportiva, il racconto di una parabola che riporta il giovane sportivo a giocare di nuovo, a giocarsi la sua seconda chance ed ad allenarsi con Cristiano Ronaldo.