Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha deciso di lanciare una raccolta fondi per aiutare gli ospedali nella lotta contro il Coronavirus. L'iniziativa è stata annunciata da un video da Agnelli in persona e resa pubblica su tutti i canali social del club. L'obiettivo della campagna bianconera è arrivare a un milione di euro.

Tuttavia, la Juventus non è la sola a dare una mano. L'Inter ha deciso di regalare un serie di mascherine alla Protezione Civile mentre il Milan si è mobilitato per donare ben 250mila euro all'AREU, Azienda Regionale Emergenza Urgenza.

Tanti giocatori del resto hanno chiesto ai propri fan di aiutarli in singole raccolte fondi.

La campagna di Agnelli

Dopo la notizia della positività al Coronavirus del calciatore della Juventus Daniele Rugani, la società bianconera ha deciso di mettere l'intera squadra in quarantena. Una precauzione necessaria per tutelare i giocatori e l'intero staff per evitare il rischio di contagio verso altre persone.

Nonostante l'obbligo di restare a casa, il presidente Andrea Agnelli ha deciso di non restare con le mani in mano. Così, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per aiutare gli ospedali di Torino e del Piemonte. Un'iniziativa per aiutarli a contrastare l'epidemia che da diversi giorni ha bloccato l'Italia interna.

A dare la notizia è stato Agnelli in persona, grazie a un video postato su tutti i canali social del club. Dopo aver spiegato che anche lui si trova in quarantena volontaria, il presidente ha invitato tutti, tifosi juventini e non solo, ad aderire alla campagna di donazioni in soccorso dei medici.

"In questo momento di emergenza" ha dichiarato Agnelli "anche noi come Juventus vogliamo dare il nostro contributo".

Inoltre, ha rivelato che la società bianconera ha donato 300 mila euro come base per la campagna. L'obiettivo è arrivare a un milione di donazioni proprio con l'aiuto del pubblico.

Le donazioni del calcio

Il coronavirus ha fermato il mondo del calcio. Dopo lo stop al campionato di Serie A, anche Champions e Europa League sono state costrette a fermarsi.

Una precauzione necessaria per limitare il più possibile la diffusione del virus covid-19. Una scelta fatta soprattutto per la salute dei calciatori e dei suoi tifosi.

Eppure, se il calcio non può tornare a giocare, i suoi protagonisti sono in prima linea per dare una mano. A fine gennaio il presidente dell'Inter Steven Zhang aveva donato 300 mila mascherine alla città cinese di Wuhan, per poi inviare 100 mila euro all’ospedale Sacco di Milano per aiutare la ricerca contro il covid-19.

Il presidente della Roma James Pallotta ha annunciato su Twitter di aver devoluto 50mila euro all’ospedale Spallanzani. Nei giorni scorsi, i giocatori del Milan hanno invece aderito ad una raccolta fondi mettendo a disposizione un giorno del loro stipendio.

Tuttavia, non mancano tante iniziative promosse da singoli calciatori.

Alessandro Florenzi, attualmente giocatore del Valencia, ha regalato 10 mila euro al reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano. Tra i vari promotori di iniziative simili ci sono anche Bernadeschi, Petagna, Immobile e Insigne. Tutti insieme uniti per aiutare i medici e fermare la malattia il prima possibile.