In casa Inter il clima non è sicuramente dei migliori, visto che i risultati stentano ad arrivare. In campionato i nerazzurri hanno raccolto 12 punti, a meno cinque dal Milan capolista, mentre in Champions League ultimo posto del girone con 2 punti, a meno tre dal Borussia Moenchengladbach. Nulla è ancora pregiudicato, ma serve una netta inversione di tendenza rispetto a quanto visto fino ad ora, con tre vittorie raccolte in dieci partite che rappresentano un bottino troppo magro rispetto alle aspettative di inizio stagione. Il principale indiziato di questo inizio negativo è sicuramente il tecnico nerazzurro, Antonio Conte, che è stato accontentato praticamente su tutto sul fronte mercato, con gli arrivi di giocatori esperti come Kolarov e Vidal e uno dei migliori talenti mondiali emergenti come Achraf Hakimi.

L'unico calciatore non arrivato, nonostante fosse stato richiesto con forza, è stato N'Golo Kanté.

Criscitiello accusa Conte

I risultati ottenuti sulla panchina dell'Inter in questa prima parte di stagione da parte di Antonio Conte sono stati sicuramente al di sotto delle aspettative.

A puntare il dito contro di lui, in queste ultime ore, è stato il giornalista, Michele Criscitiello, nel consueto editoriale su Tuttomercatoweb: "Conte pensa che cambiare modulo sia come bestemmiare in chiesa, ma bisogna spiegargli che non verrebbe rinchiuso nel carcere di San Vittore qualora decida di abbandonare questo 3-5-2, inutile e nauseante. Per il gioco che ha in mente di attuare ci vorrebbe almeno un Cafù che, però, al momento non ha a disposizione.

Dimentica di avere in rosa un giocatore come Christian Eriksen, ed è l'unico calciatore di qualità in organico. Per Conte la qualità è un dramma. Lui vuole tutti giocatori di forza, di sostanza lì a battagliare".

Il futuro di Conte

Il futuro di Antonio Conte non sembra essere così certo. Serve cambiare rotta, altrimenti non sono esclusi avvicendamenti sulla panchina dell'Inter.

Nei giorni scorsi non sono mancati i rumors su un possibile addio anticipato dell'attuale tecnico nerazzurro, che era stato vicino a questa soluzione già questa estate, dopo la conclusione dell'Europa League, con il famoso vertice di Villa Bellini che avrebbe sanato la rottura con alcuni dirigenti. Ma su di lui c'è sempre l'ombra di Massimiliano Allegri, che non è più sotto contratto con la Juventus da giugno e che l'amministratore delegato, Giuseppe Marotta, aveva contattato proprio questa estate per cautelarsi dinanzi a un possibile addio dell'allenatore salentino.