La storia si ripete: nell'andata degli ottavi di finale di Champions, crolla il Barcellona al Camp Nou, affondato 1-4 dal Psg, con una tripletta di Mbappè, che stravince il duello a distanza con Messi.

I catalani sognano la seconda 'remuntada' contro i parigini, ma la squadra di Pochettino sembra tutt'altra formazione di quella eliminata nel 2017.

La partita pare uno specchio dell'andata degli ottavi di quattro anni fa, in cui i blaugrana erano stati travolti 4-0 al 'Parco dei Principi'. Illusi dal momentaneo vantaggio su rigore di Messi, i padroni di casa subiscono il ritorno dei francesi che prima pareggiano, poi dilagano nella ripresa, legittimando la supremazia espressa sul terreno di gioco.

Un Barcellona annichilito, che conferma tutte le difficoltà incontrate nel corso della stagione. Con l'allenatore Koeman in bilico e un clima tutt'altro che sereno nello spogliatoio, si riducono al minimo, per gli spagnoli, le speranze di passaggio del turno.

Messi chiama, Mbappè risponde: il francese ne fa tre

Barcellona - Psg da qualche anno è sinonimo di spettacolo puro; due formazioni che fanno del palleggio la loro arma migliore, potendo vantare in squadra veri e propri fuoriclasse, Uno di questi è Kylian Mbappè, che al Camp Nou si regala una notte da sogno, segnando una pesantissima tripletta, minando le speranze di una rimonta da parte dei blaugrana, in vista del match di ritorno. Serata diametralmente opposta per Messi, i cui highlights iniziano e finiscono con il rigore, prima di infrangersi, insieme ai compagni, contro un muro chiamato Paris Saint-Germain.

Se da un lato Mbappè e Verratti illuminano, scambiando alla perfezione, come in occasione del gol del pareggio, la 'pulce' non sembra aver ancora maturato la stessa intesa con Griezmann, lontano parente del giocatore ammirato all'Atletico. Il resto è spettacolo offerto dalla squadra parigina, in cui spicca, tra gli altri, l'ex juventino Moise Kean, autore della rete del momentaneo 1-3, sempre più determinante in questa sua nuova realtà.

Barcellona, fine di un ciclo

I blaugrana si fermano al rigore, poi è assolo Psg; potremmo riassumere così il film della partita, con i parigini che demoliscono un Barcellona quasi arrendevole, ricordo appassito della formazione che ha rivoluzionato il calcio moderno. Paradossalmente "schiavi" di quel tiki taka, marchio di fabbrica dell'era Guardiola, palesemente forzato ma, per diversi motivi, non più efficace come un tempo, evidentemente poco congeniale alle caratteristiche dei giocatori.

Gli stessi interpreti che, negli anni, sono stati sostituiti da calciatori non sempre all'altezza, o semplicemente poco adatti alla filosofia di gioco imposta dagli allenatori. Da qualche anno, infatti, il Barcellona appare un cantiere aperto, sempre sul procinto di avviare un nuovo ciclo vincente, puntualmente smentito dai risultati non in linea con il glorioso passato, piuttosto che dalle aspettative, troppo elevate. Gli attuali problemi societari non ne favoriscono certamente la ripresa e, sebbene sarebbe riduttivo addossare Messi di tutte le responsabilità per i recenti fallimenti, è evidente come il caso scoppiato in estate non abbia giovato all'ambiente. Commentarne partite sottotono, quest'anno, non è più una novità; i malumori manifestati con l'ex presidente hanno inevitabilmente scosso la' pulce', minandone l'aspetto mentale e le conseguenti prestazioni in campo.

La 'remuntada', una chimera per i blaugrana

É passata alla storia come una delle rimonte più clamorose nella storia del calcio, quel 6-1 che il Barcellona inflisse a un ingenuo Psg, lontano non a livello temporale, quanto in termini di avvenimenti accaduti in questi quattro anni. Fu quello probabilmente l'apice della storia recente del Barca, che già allora manifestava diversi problemi, evidenziati, poi, nella successiva disfatta contro la Juventus, finalista di quell'edizione. Da allora solo cocenti eliminazioni in campo europeo, sintomo di diverse problematiche, legate ai limiti di una squadra che, da qualche anno, fatica ad avviare un nuovo progetto, ancorata ai fasti passati, che generano inevitabilmente pressioni ed aspettative quasi mai ripagate.

D'altro canto il Psg appare tutt'altra realtà da quel nefasto 8 marzo 2017, avendo acquisito - anno dopo anno - una dimensione internazionale, implementando una rosa sempre più compatta ed unita, a differenza dell'ambiente blaugrana, frastornato negli ultimi tempi da vicende extra calcistiche, che ne hanno pregiudicato le prestazioni in campo. Tra poco meno di un mese andrà in onda il secondo atto di questa sfida, con i parigini galvanizzati dal risultato d'andata e un Barcellona che tenterà di ripetere nuovamente l'impresa.