Domenica 21 marzo il calciatore del Catanzaro, Felice Evacuo ha raggiunto i 200 gol segnati tra i professionisti. L’attaccante classe 1982 ha trasformato un rigore al 92° minuto nella partita casalinga tra i calabresi e il Bari. I giallorossi hanno battuto i biancorossi per 2-0 e grazie al successo ottenuto nel recupero contro la Cavese il 24 marzo hanno superato in classifica proprio i pugliesi e sono attualmente terzi in graduatoria. Il primo gol in carriera Evacuo lo ha realizzato con la maglia della Turris, prossimo avversario del Catanzaro nella stagione 2000-2001.

L'attaccante ha successivamente giocato con squadre come Florentia Viola, Avellino, Frosinone, Benevento, Nocerina, Novara, Parma e Trapani. Blasting News ha contattato l’attaccante per parlare della sua carriera e di questo campionato di Serie C che sta disputando con le aquile.

Felice Evacuo: 'L’emozione del momento è immensa'

Evacuo, 200 gol rappresentano un bel bottino. Partiamo subito chiedendoti quali sono le tue sensazioni.

“È una bella soddisfazione aver raggiunto questo obiettivo. 200 gol da professionista non sono pochi. È normale che l’emozione del momento è immensa”.

Hai deciso di realizzare questa rete con il colpo che ha reso celebre Francesco Totti, ovvero il ‘cucchiaio’ su calcio di rigore.

Come sei arrivato a prendere questa decisione?

“È stata una cosa nata sul momento quando Carlini mi ha lasciato il rigore. Avevo di fronte un portiere con il quale ho condiviso due anni e mi conosceva. Oltretutto mi aveva parato un rigore in Novara-Avellino e dovevo trovare un modo per sorprenderlo. Anche se a posteriori può sembrare folle, lo scavino poteva essere la maniera migliore”.

Tra l’altro sai che a Catanzaro non c’era un buon feeling con il tocco sotto dopo il penalty sbagliato da Giannone con la Juve Stabia due stagioni fa?

“Sapevo che era capitato questo episodio, però se devo essere sincero non ci ho pensato. Pensandoci bene è stata una pazzia tirarlo in quel modo però è andata bene”.

Evacuo: 'La doppietta che ho fatto con la Sassari Torres a Napoli nel 2006 la ricordo in particolare'

Ricordi ancora il tuo primo gol tra i professionisti con la maglia della Turris?

“Impossibile dimenticarlo. È stato su un calcio d’angolo e dopo una sponda, io di testa ho segnato. Fu la rete dell’1-2 contro il Taranto che vinse quel campionato di C2”.

Quali sono i gol più importanti?

“A livello affettivo la doppietta che ho fatto con la Sassari Torres a Napoli nel 2006 la ricordo in particolare perché sono un tifoso proprio del Napoli. Segnare contro la squadra del cuore non capita tutti i giorni. Di gol importanti ce ne sono stati anche altri come ad esempio quelli fatti con lo Spezia, con il Latina.

Anche quello di domenica contro il Bari è molto importante”.

Evacuo: 'Siamo diventati una squadra molto più compatta'

Nella stagione attuale con il Catanzaro, attualmente siete terzi in classifica. Ci sono possibilità di promozione?

“Assolutamente sì. Abbiamo trovato una certa quadratura e siamo diventati una squadra molto più compatta e difficile da battere rispetto al girone d’andata. È anche normale visto che all’inizio abbiamo pagato di essere tanti giocatori nuovi con un allenatore nuovo. Abbiamo pagato lo scotto dei primi due-tre mesi nel quale ci dovevamo conoscere. Ora sono convintissimo che potremo dire la nostra ai playoff”.

Tu che hai ottenuto vari salti di categoria, su cosa deve puntare il Catanzaro?

“Sicuramente la posizione in classifica è fondamentale. Ho vinto e perso playoff anche per questo motivo. Avere il vantaggio della posizione può rilevante visto che le squadre sono quasi tutte di pari livello. Ad esempio il Catanzaro l’anno scorso è uscito con un pareggio. Bisogna arrivare più in alto possibile. La squadra non deve prendere gol e gestire le partite. Alla condizione tecnico e tattica subentra la tensione del momento e leggere i momenti di difficoltà. Magari devi capire quando rallentare oppure quando la squadra avversaria è in difficoltà e quindi spingere un po’ di più”.

Il Catanzaro è a sei punti dall’Avellino. Ci credete al secondo posto?

“Non è facile, perché l’Avellino sta dimostrando quelle caratteristiche che ho elencato prima.

Subiscono pochi gol e fanno giocare poco come abbiamo visto anche contro di noi. Sarà una squadra da temere ai playoff. Noi dobbiamo pensare innanzitutto a consolidare il terzo posto. Se saremo bravi, loro dimostreranno un calo e noi faremo un filotto di sei vittorie puoi raggiungere anche la seconda posizione, ma l’Avellino la vedo una squadra solida. Noi facciamo il massimo poi vediamo”.

Fisicamente come ti senti? Il mister vi sta gestendo anche dal punto di vista delle presenze in attacco.

“Nel girone d’andata ci siamo alternati un po’ di più. C’era anche Di Piazza, mentre nel girone di ritorno un po’ di meno. Queste sono decisioni tecniche che spettano all’allenatore. Ho sempre dato il massimo cercando di farmi trovare pronto.

Giocare sempre può darti dei vantaggi ma anche degli svantaggi in termini di freschezza. Io ho 39 anni quindi devo solo impegnarmi al massimo. Giocare o non giocare a una certa età diventa relativo e la maturità con cui leggi le cose è diversa. Anche in chiave playoff giocare 10 minuti o un quarto d’ora potrebbe essere fondamentale”.