Luisito Suarez, calciatore dell’Inter di Helenio Herrera che negli anni Sessanta vinceva tutto quello che c’era da vincere, è deceduto questa domenica 9 luglio, all’età di 88 anni, a Milano, nella città che dal 1961, anno del suo arrivo in Serie A dal Barcelona, era stata la sua seconda casa.
Luisito Suarez, l'Architetto della Grande Inter
Centrocampista sopraffino, dalle doti tecniche eccellenti e dalla grande visione di gioco in virtù della quale, da mezzala (ruolo nel quale cominciò la propria carriera) Suarez fu trasformato in regista, ruolo nel quale si distinse conquistandosi l’appellativo di Architetto già ai tempi dell’esperienza blaugrana e poi mantenendolo, anzi, forse sublimandone il significato, all’Inter.
In effetti dell’Inter di Herrera Luisito Suarez fu a tutti gli effetti la mente e la regia: colui dal quale tutti i palloni transitavano, per diventare ghiotte occasioni da rete per i finalizzatori: da Mariolino Corso a Sandro Mazzola fino a Jair e Peirò, i gol dell'Inter di Herrera che hanno tratto un fondamentale contributo dal geniale centrocampista spagnolo sono davvero tantissimi. L’esperienza nerazzurra, in campo, durò nove stagioni, nelle quali Suarez contribuì in maniera fondamentale ai successi di una squadra entrata nel mito, capace di vincere tutto, tra campionati di Serie A, Coppe dei Campioni e Coppe intercontinentali. Tra tutto quello che si poteva vincere allora, soltanto la Coppa Italia manca nel palmares di quella grande squadra.
Mentre, a livello individuale, Luisito Suarez conquistò il Pallone d'Oro, nel 1960 (unico spagnolo, eccetto Alfredo Di Stefano, che però era un oriundo, a riuscirci).
Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d'Italia, d'Europa, del Mondo.
“Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”.
Ciao Luisito.#FCIM pic.twitter.com/odfKbe5TOh
— Inter (@Inter) July 9, 2023
L'omaggio dell'Inter a Luisito Suarez
“Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d'Italia, d'Europa, del Mondo.” si legge nel tweet con cui l’Inter saluta Luisito Suarez. Il calciatore perfetto, come si legge in un altro tweet che la società a cui legò la maggior parte della sua carriera gli ha dedicato nell’ora della sua scomparsa.
Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d'Italia, d'Europa, del Mondo.
“Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”.
Ciao Luisito.#FCIM pic.twitter.com/odfKbe5TOh
— Inter (@Inter) July 9, 2023
Luisito Suarez, un legame indissolubile con l'Inter
Da allenatore, Luisito Suarez guidò diverse società, ma la prima di tutte fu proprio quell’Inter che lo aveva reso un calciatore leggendario. Se in campo Suarez fu un calciatore unico, la sua esperienza sulla panchina nerazzurra non fu però altrettanto felice, anche se a più riprese fu richiamato a dare il suo contributo alla causa prima al posto di Corrado Orrico e poi in sostituzione di Ottavio Bianchi.
Nel frattempo, il suo curriculum era stato arricchito anche dall’Europeo di categoria vinto alla guida della Spagna under 21 e dal Campionato del mondo disputato sulla panchina della nazionale maggiore iberica. Lo scorcio finale della sua carriera calcistica lo vide legato ancora all’Inter, in veste di dirigente e osservatore.