La prossima sarà soltanto la terza giornata di campionato, eppure Juventus-Inter è già pronta a valere ben più dei tre punti in palio. Il Derby d’Italia, da sempre, è molto più di una sfida di calendario: è un appuntamento che plasma l’umore delle tifoserie, influenza il giudizio sugli allenatori e può spostare gli equilibri in corsa. Ogni episodio, ogni dettaglio, rischia di lasciare conseguenze che vanno oltre la classifica. E stavolta la gara arriva in un momento in cui i destini delle due squadre sembrano muoversi su binari opposti.
Juventus e Inter, due inizi di stagione diversi
La Juventus si presenta al big match da capolista a punteggio pieno. Dopo aver superato Parma e Genoa, la squadra di Tudor viaggia con convinzione e freschezza, rinvigorita da un mercato estivo che ha chiuso con due colpi di rilievo assoluto come Edon Zhegrova e Lois Openda. Dall’altra parte invece c’è un’Inter reduce da una caduta che brucia: la sconfitta casalinga contro l’Udinese (1-2), imprevista e pesante, ha aperto già le prime crepe nell’ambiente. Non solo in classifica, dove i nerazzurri rischiano di rimanere attardati fin da subito, ma anche nel rapporto tra piazza e allenatore. Cristian Chivu, giovane tecnico alla prima vera grande prova della carriera, si trova infatti a dover respingere critiche già feroci e a trasformare la pressione in benzina per una reazione immediata.
Allianz Stadium, terreno minato per la Beneamata
Come se non bastassero il peso del derby e la necessità di invertire la rotta, l’Inter dovrà fare i conti con uno stadio storicamente ostile. Negli ultimi dieci incroci giocati a Torino, il bilancio racconta di un dominio netto della Juventus: sette vittorie bianconere, due pareggi e una sola affermazione interista, quella arrivata grazie al rigore di Hakan Calhanoglu in un match deciso di misura. Un dato che conferma la difficoltà della Beneamata a sfatare il tabù Allianz Stadium, divenuto nelle ultime stagioni un vero e proprio fortino per la Vecchia Signora.
Alla luce di questi numeri, è chiaro che la sfida di sabato pomeriggio non sarà “una partita qualsiasi”.
Per la Juventus rappresenta l’occasione di consolidare il primato e lanciare un messaggio fortissimo al campionato, dimostrando di essere tornata a livelli di competitività assoluti. Per l’Inter, invece, è un crocevia delicato: perdere significherebbe complicare la classifica e mettere forse già in discussione l'allenatore, vincere o strappare un risultato positivo vorrebbe dire invece raddrizzare la barca dopo una sbandata chiamata Udinese.
Il Derby d’Italia, anche a inizio settembre, resta dunque una sliding door della stagione. Chi ne uscirà con le spalle larghe avrà già messo un mattone importante sul proprio percorso.