La Juventus ha vissuto un’estate di grandi cambiamenti, soprattutto a livello dirigenziale. Dopo la separazione da Cristiano Giuntoli, la società bianconera ha scelto di affidare le chiavi dell’area sportiva a Damien Comolli, nuovo direttore generale arrivato con l’obiettivo di imprimere una svolta chiara e netta alla strategia di mercato del club. Una rivoluzione silenziosa, ma già ben visibile dalle mosse attuate durante la sessione estiva.
A raccontare i retroscena di questa trasformazione è stato Matteo Moretto, intervenuto sul canale YouTube di Fabrizio Romano.
Il giornalista di mercato ha spiegato come con Comolli si sia assistito a un vero e proprio cambio di rotta: "Chiaramente c’è stato un cambio importante a livello dirigenziale e con Comolli le carte sul tavolo sono cambiate. Comolli ha deciso di fare all in su Jonathan David, per poi puntare su Openda e Zhegrova alla fine del mercato, ma per Comolli Rashford non era sicuramente una priorità. Il suo profilo è stato comunque valutato, principalmente quando c’era ancora Cristiano Giuntoli".
Rashford valutato da Giuntoli
Le parole di Moretto chiariscono un aspetto fondamentale: Marcus Rashford era stato preso in considerazione dalla Juventus, ma soltanto nella precedente gestione targata Giuntoli.
Con l’arrivo di Comolli, invece, l’inglese non è mai rientrato tra le prime scelte. Questo segna la differenza tra due visioni differenti: da una parte quella dell’ex dirigente, disposto a sondare piste di alto profilo anche complesse, dall’altra quella del nuovo direttore, più focalizzata su obiettivi concreti e sostenibili.
Non è un caso, quindi, che la Juventus abbia impostato il proprio mercato in modo diverso rispetto al passato. L’arrivo di Jonathan David rappresenta il grande investimento voluto da Comolli, seguito poi dall’innesto di Loïs Openda, arrivato negli ultimi giorni della finestra estiva. Alla fine è arrivato anche Zhegrova ma non è stato sciolto il nodo legato al contratto di Vlahovic, che ad oggi non sembra poter ricucire i rapporti col club in vista di un prolungamento.
Cambio di mentalità
Il cambio di mentalità si è visto anche in altre trattative, come quella legata a Randal Kolo Muani. Il francese, che aveva già vestito la maglia della Juventus in prestito, era un profilo gradito e la società avrebbe voluto riportarlo a Torino. Tuttavia, la trattativa con il Paris Saint-Germain si è rivelata più complicata del previsto, soprattutto dal punto di vista economico. Di fronte all’impossibilità di trovare la quadra, Comolli ha deciso di interrompere i contatti e di virare su Openda, ritenuto più accessibile e adatto alle condizioni dettate dal club.
Questa decisione mostra un aspetto centrale del nuovo corso: la Juventus compra e vende solo alle proprie condizioni. Non più operazioni forzate o rincorse infinite a giocatori che rischiano di diventare insostenibili, ma una linea guida precisa che privilegia equilibrio e sostenibilità.