La Juventus ha chiuso sullo 0-0 la sfida contro il Milan, un risultato che lascia l’amaro in bocca ma che, viste le difficoltà incontrate nel corso della gara, può essere interpretato anche come un punto guadagnato. La partita, intensa e, a tratti, bloccata, ha mostrato una squadra bianconera ancora alla ricerca della propria identità sotto la guida di Igor Tudor. Se da un lato la compattezza difensiva è sembrata in crescita, dall’altro resta evidente la mancanza di incisività negli ultimi metri, con gli attaccanti incapaci di concretizzare le occasioni create.
Sui social non sono mancate le reazioni, e tra le più discusse c’è quella del giornalista Vittorio Oreggia, che su X ha espresso un giudizio molto duro nei confronti del reparto offensivo: “Nota a margine: David e Openda insieme non ne fanno uno buono”.
Le parole di Oreggia
Un commento tagliente che riflette il malcontento di parte della tifoseria per le prove poco convincenti delle punte. Entrambi i giocatori, chiamati a fare la differenza, non hanno inciso come ci si aspettava e sono apparsi spesso isolati o poco serviti dai compagni.
Oreggia ha, poi, ironizzato anche sulla gestione di Tudor, paragonando il suo cammino a quello del precedente tecnico Thiago Motta: “Un altro pareggio per la Juventus di Igor Motta.
E stavolta con il Milan è andata bene”. Un parallelismo che mette in luce come, nonostante il cambio in panchina, la squadra stia ancora faticando a trovare la continuità necessaria per competere ai massimi livelli. Tudor ha portato nuove idee e maggiore aggressività, ma il processo di assimilazione dei suoi principi di gioco richiede tempo e, soprattutto, risultati per consolidarsi.
Ora la Juventus potrà sfruttare la pausa per riflettere e lavorare sugli aspetti che ancora non funzionano. La priorità sarà quella di dare più fluidità alla manovra offensiva: i bianconeri creano troppo poco e, quando lo fanno, spesso si affidano alle invenzioni dei singoli.
Tudor deve trovare nuove soluzioni
Per ora la Juventus si basa troppo sulle giocate singole di Conceicao e Yildiz.
I due giovani talenti stanno garantendo imprevedibilità e fantasia, ma non possono essere gli unici a prendersi la responsabilità di accendere la fase offensiva.
Tudor dovrà migliorare la costruzione dal basso, aumentare la velocità di circolazione del pallone e rendere più efficaci gli inserimenti dei centrocampisti. Allo stesso tempo, sarà fondamentale restituire fiducia agli attaccanti, che sembrano soffrire la mancanza di rifornimenti e di un sistema offensivo stabile. La sensazione è che, una volta ritrovato l’equilibrio tra solidità difensiva e pericolosità davanti, la Juventus possa tornare a essere una squadra competitiva.
La strada è ancora lunga e i margini di crescita restano ampi.
Il pareggio con il Milan non deve essere considerato un fallimento, ma piuttosto un punto di partenza per correggere gli errori e consolidare i progressi. Dopo la sosta, Igor Tudor sarà chiamato a dare risposte più concrete: la Juventus ha bisogno di continuità, di coraggio e soprattutto di gol per tornare a lottare ai vertici del campionato.